Il 6 maggio ha preso il via la 105° edizione del Giro d'Italia. Un appuntamento che dal 1909, e con la sola eccezione degli anni delle due guerre mondiali, è seguitissimo dagli italiani che si accalcano ai margini delle strade dove passano i campioni: da Learco Guerra ad Alfredo Binda, da Fausto Coppi a Gino Bartali e poi più avanti negli anni da Francesco Moser a Giuseppe Saronni, fino a Marco Pantani e Vincenzo Nibali.
Anni Trenta Learco Guerra con la ruota della sua bicicletta tra le mani
1930 Learco Guerra, vincitore dell'ottava tappa del "XVIII Giro Ciclistico d'Italia", posa con un gruppo di sostenitori al termine della gara
1930 L'ingresso di Learco Guerra e di un ciclista partecipante al giro ciclistico d'Italia nel velodromo Appio di Roma
1952 Fausto Coppi passa tra due ali di folla a Siena, in occasione del Giro d'Italia
1952 fasi del 35. Giro d'Italia
1952 Un auto ammiraglia durante il 35. Giro d'Italia
1952 Ciclisti passano un passaggio a livello durante una tappa
1952 Coppi durante una tappa del 35. Giro d'Italia
1952 Un ciclista si disseta durante una tappa del Giro
1952 Coppi dopo l'arrivo di una tappa del Giro
1952 Bartali all'arrivo di una tappa del Giro
1952 Bartali ripara una ruota bucata durante una tappa del Giro
1960 Anquetil con la maglia della squadra Fynsec
1960 Carlesi e Ketler prima della corsa, si vede un altro ciclista
1960 Sfilata di ciclisti davanti al gruppo delle autorità capeggiato da Gronchi nel cortile del Quirinale
1960 Portico del cortile del Quirinale affollato di ciclisti in attesa e occupato da biciclette da corsa
1960 Baldini (con la maglia Ignis) e Anquetil (con la maglia Fynsec) si stringono la mano al 43° Giro d'Italia; in mezzo a loro Kubler
1961 Giusti con la maglia e il berretto Torpado
1961 De Filippis seduto sul gradino di un marciapiede fra due altri ciclisti del Giro sponsorizzati da Torpado e Vov
1335 sono i risultati che troviamo digitando Ciclismo nell'Archivio. Il primo è un documentario del 1927, relativo proprio al quindicesimo Giro d'Italia. Un'ulteriore testimonianza che siamo davanti a uno degli sport più amati e seguiti. Curiosamente però durante gli anni del regime sono solo 13 i servizi che compaiono, in sostanza uno per anno.
La situazione cambia nel dopoguerra: più mezzi, più testate e il Giro viene seguito quasi tappa per tappa: quasi 200 i servizi di cui 74 della solo Settimana Incom.
Nonostante questo almeno fino al 1953, anno in cui per la prima volta la televisione riprese in diretta delle immagini esterne, queste rimangono tra le poche e quindi preziose immagini del Giro
