Sandro Pertini, il presidente della Repubblica

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 6 Luglio 2018

"Onorevoli senatori, onorevoli deputati, signori delegati regionali, nella mia tormentata vita mi sono trovato più volte di fronte a situazioni difficili e le ho sempre affrontate con animo sereno, perché sapevo che sarei stato solo io a pagare, solo con la mia fede politica e con la mia coscienza. Adesso, invece, so che le conseguenze di ogni mio atto si rifletteranno sullo Stato, sulla nazione intera [...]. Non posso non ricordare che la mia coscienza di uomo libero si è formata alla scuola del movimento operaio di Savona e che si è rinvigorita guardando sempre ai luminosi esempi di Giacomo Matteotti, di Giovanni Amendola e Piero Gobetti, di Carlo Rosselli, di don Minzoni e di Antonio Gramsci, mio indimenticabile compagno di carcere.
Ricordo questo con orgoglio, non per ridestare antichi risentimenti, perché sui risentimenti nulla di positivo si costruisce, né in morale, né in politica.
Ma da oggi io cesserò di essere uomo di parte. Intendo essere solo il Presidente della Repubblica di tutti gli italiani, fratello a tutti nell'amore di patria e nell'aspirazione costante alla libertà e alla giustizia. Onorevoli senatori, onorevoli deputati, signori delegati regionali, viva l'Italia!"

Dalla liberazione alla presidenza della Repubblica: la vita di Sandro Pertini in 18 scatti

Sotto l' arco della Pace a Milano Sandro Pertini, tra autorità del CLN, si appresta a tenere un discorso, 1945
Intervento di Sandro Pertini alla manifestazione di cittadini accorsi in piazza Sempione per festeggiare la liberazione, 1945
Roma - Apertura del XXV Congresso Socialista Pietro Nenni e Sandro Pertini camminano insieme nel piazzale della Minerva dell'Università la Sapienza di Roma, 1947
Momenti di una dimostrazione dei volontari della libertà in piazza Venezia, 1958
Per strada ripreso Pertini, affiancato da Foglianesi, mentre si dirige verso la sede del PSI
Pertini nel suo studio presso la sede del P.S.I.
Le Camere riunite applaudono Sandro Pertini eletto Presidente della Repubblica, 1978
Pietro Ingrao si congratula con Sandro Pertini dopo la sua elezione alla presidenza della Repubblica, 1978
Il nuovo Presidente della Repubblica Sandro Pertini fa il suo ingresso al Quirinale, 1978
Sandro Pertini tiene un discorso davanti alle più alte cariche dello Stato, 1978
Il presidente della repubblica Sandro Pertini con Andreotti
Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini consegna un riconoscimento ad un militare nel corso di una cerimonia
Il Presidente della repubblica Sandro Pertini ad una cerimonia militare, 1981
Il Presidente della repubblica Sandro Pertini ad una cerimonia militare, 1981
Sandro Pertini e Giovanni Spadolini al Quirinale per il giuramento del I Governo Spadolini, 1981
Ritratto di Sandro Pertini
Sandro Pertini riceve al Quirinale la Nazionale Italiana di Calcio vincitrice del Campionato del Mondo in Spagna, 1982
Pertini con Hosni Mubarak durante la visita in Italia del presidente egiziano, 1982
Sandro Pertini accoglie il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan e sua moglie Nancy in visita in Italia, 1982
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Le parole sopra sono tratte dal discorso di insediamento di Sandro Pertini, settimo presidente della Repubblica, eletto l'8 luglio del 1978, in uno dei momenti più drammatici nella storia dell'Italia contemporanea: due mesi prima le Brigate Rosse avevano ucciso Aldo Moro e il suo predecessore, Giovanni Leone, era stato costretto alle dimissioni in seguito a una campagna di stampa durante la quale era stato accusato di essere coinvolto nello scandalo Lockeed.

Nato il 25 settembre del 1896, Alessandro Pertini muore a 93 anni il 24 febbraio del 1990

La storia politica di Pertini, che nel 1978 aveva 82 anni, era molto lunga, precedente a quando i cinegiornali presenti in Archivio, cominciano ad occuparsi di lui: medaglia d'argento al valor militare durante la prima guerra mondiale, fu tra i più strenui oppositori del fascismo: c'è una foto, del reparto Attualità, in cui lo si vede a piazza Sempione a Milano a festeggiare la Liberazione.

Il primo cinegiornale in cui compare è sempre del 1945, quando prende parte, con Nenni e Togliatti, alla riunione del consiglio nazionale del PSIUP.

La Resistenza è stata la palestra di formazione per Pertini: prende sempre parte a commemorazioni e la ricorderà anche nel discorso di insediamento alla Presidenza della Repubblica: "Non posso, in ultimo, non ricordare i patrioti coi quali ho condiviso le galere del tribunale speciale, i rischi della lotta antifascista e della Resistenza".

Il 5 giugno de 1968, mentre dagli Stati Uniti arrivano le drammatiche notizie dell'attentato a Robert Kennedy, Pertini viene eletto Presidente della Camera, carica che manterrà fino al 1976.

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