Viva il 25 aprile

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 24 Aprile 2020

Quella che pubblichiamo in apertura è una videoinstallazione di Roland Sejko prodotta in occasione della Mostra “Luce l’immaginario italiano”.
Si tratta di frammenti di storia italiana dallo sbarco degli alleati in Sicilia e la penetrazione fino alla liberazione delle città del nord, passando per Napoli, Cassino, Roma, Firenze, Bologna, La Spezia, Genova e Milano.
Sono dei flash di memoria visiva, impressa per la maggior parte nelle pellicola dei soldati alleati, un collage di folle e di singoli volti, di soldati, di civili, di partigiani, di vincitori, di vinti. Sullo sfondo le voci delle radio italiane, tedesche, inglesi, dall’armistizio fino all’annuncio che il mondo era cambiato: “La guerra è finita”.

La liberazione di Milano e di Venezia e le prime manifestazioni di partigiani nel dopoguerra

Grande manifestazione in piazza Sempione a Milano, sotto l'arco della Pace, 25 aprile 1945
Grande manifestazione di cittadini accorsi in piazza Sempione a Milano per festeggiare la liberazione, 25 aprile 1945
Manifestazione improvvisata di cittadini in una via di Milano per festeggiare la liberazione, 25 aprile 1945
Manifestazione di cittadini ed esponenti del CLN in piazza Sempione a Milano, sotto l'arco della Pace, tra bandiere e cartelli, 25 aprile 1945
Intervento di Sandro Pertini alla manifestazione di cittadini accorsi in piazza Sempione per festeggiare la liberazione, 25 aprile 1945
Liberazione di Venezia; i partigiani sfilano in città, 1945
Due uomini a Venezia con un manichino di Mussolini impiccato, 1945
Partigiani armati sui tetti di una casa a Venezia, 1945
Partigiani sfilano in piazza San Marco a Venezia, 1945
Partigiani, con armi e bandiere, sfilano in piazza San Marco, 1945
Vittorio Veneto. Sfilata della Divisione partigiana Nino Nannetti in occasione della consegna di diplomi ai partigiani e alle madri dei caduti, 1945
I componenti del Comitato di liberazione di Venezia, 1945
Una delegazione di partigiani sfila a piazza Venezia a Roma, 1947
Una delegazione di partigiani sfila a piazza Venezia a Roma, 1947
Un partigiano durante una manifestazione a piazza Venezia a Roma, 1947
Una delegazione di partigiani sfila a piazza Venezia a Roma, 1947
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Dalla caduta di Mussolini del 25 luglio 1943, così raccontata in un cinegiornale Luce del 1944, al giorno della Liberazione, l'Italia appare divisa in due: già alla fine del 1943 il Sud è completamente liberato e sotto il controllo del governo legittimo di Badoglio. Al Nord invece, rifacendosi al fascismo delle origini, Mussolini, dopo essere stato liberato sul Gran Sasso, ha creato la Repubblica Sociale, sotto il rigido controllo dei tedeschi.

Accanto a quella geografica però è presente una più profonda e dolorosa spaccatura che divise gli italiani tra coloro che volontariamente decisero di restare fedeli al fascismo e ai suoi alleati nazisti e quelli che scelsero di aderire alle formazioni partigiane e che contribuirono in maniera determinante a riscattare l’onore del paese, e con l’appoggio degli anglo americani, a liberare l’Italia.

Si è discusso a lungo sugli eccessi che accompagnarono quei lunghi ultimi sedici mesi di guerra, mesi difficili, di stragi, di bombardamenti e di rappresaglie, che culminarono nello spettacolo, certamente poco edificante, di Piazzale Loreto, quando i corpi di Benito Mussolini e della sua amante Claretta Petacci furono esposti al pubblico ludibrio. Una cosa però non potrà mai essere messa in discussione: i partigiani, il CLN, i militanti dei partiti antifascisti, chi disobbedì, anche a costo della vita, alle imposizioni dei fascisti repubblichini, erano dalla parte della ragione ed è grazie a loro che è stato possibile ricostruire un paese libero e democratico.

Scherza con i fanti

Dal lavoro ancora inedito di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna le parole del diario di Rosetta Solari una giovane donna borghese, che divenne partigiana e dovette combattere contro i nazifascisti e contro i pregiudizi degli uomini che la volevano solo staffetta

 

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