25 aprile 1945, finalmente la Liberazione

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 25 Aprile 2021
Vincitori e vinti”, ovvero frammenti di storia italiana dallo sbarco degli alleati in Sicilia e la penetrazione fino alla liberazione delle città del nord, passando per Bari, Napoli, Cassino, Roma, Firenze, Bologna, Milano, Genova… 
Sono dei flash di memoria visiva, impressa per la maggior parte nelle pellicola dei soldati alleati, un collage di folle e di singoli volti,  di soldati,  di civili, di partigiani, di vincitori,  di vinti. Sullo sfondo le voci  delle radio italiane, tedesche, inglesi, dall’armistizio fino all’annuncio che il mondo era cambiato: “La guerra è finita”. 
Videoinstallazione di Roland Sejko tratta dalla mostra “Luce l’immaginario italiano”. 
Percorsi di Liberazione
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Dalla caduta di Mussolini del 25 luglio 1943, così raccontata in un cinegiornale Luce del 1944, al giorno della Liberazione, l'Italia è un paese che appare diviso in due: dopo l'Armistizio dell'8 settembre, alla fine del 1943 il Sud è completamente liberato e sotto il controllo del governo legittimo di Badoglio.

Al Nord invece, rifacendosi al fascismo delle origini, Mussolini crea la Repubblica Sociale, sotto il controllo dei tedeschi, che, nella loro lunga ritirata verso Nord, disseminano il paese di stragi: interi paesini sono rasi al suolo, senza risparmiare donne, vecchi e bambini. In un servizio del 1946 La settimana Incom commemorerà l’eccidio di Marzabotto, uno dei più tragici.

Accanto a quella geografica una seconda, più profonda e più dolorosa spaccatura, che finì per configurarsi come una vera guerra civile, fu quella che divise gli italiani che volontariamente decisero di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, in molti casi, probabilmente per un malinteso senso del dovere e dell’onore, e di continuare quindi a combattere accanto ai nazisti, e quelli che scelsero di aderire alle formazioni partigiane e che contribuirono in maniera determinante, loro sì, a riscattare l’onore del paese, e con l’appoggio degli anglo americani, a liberare l’Italia e a gettare le basi per farne un paese democratico.

Dal 25 luglio 1943 al 25 aprile 1945 Immagini dell’Italia che si libera

1943 Un autobus carico di gente arrampicata sul tetto, sul cofano e sui predellini per festeggiare la deposizione di Mussolini e la formazione del governo di Badoglio
1943 Un gruppo di uomini posa per una foto ricordo con un cartello su cui è scritto W l'Italia libera
1945 Liberazione di Venezia; i partigiani sfilano in città
1945 Due uomini a Venezia con un manichino di Mussolini impiccato
1945 Partigiani armati sui tetti di una casa a Venezia
1945 Partigiani sfilano in piazza San Marco
1945 Partigiani, con armi e bandiere, sfilano in piazza San Marco
1945 Manifestazione di cittadini ed esponenti del CLN in piazza Sempione a Milano, sotto l'arco della Pace, tra bandiere e cartelli
1945 Intervento di Sandro Pertini alla manifestazione di cittadini accorsi in piazza Sempione per festeggiare la liberazione
1945 Vittorio Veneto. Sfilata della Divisione partigiana "Nino Nannetti" in occasione della consegna di diplomi ai partigiani e alle madri dei caduti
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Si è discusso a lungo sugli eccessi che accompagnarono quei lunghi mesi. Se per esempio fosse necessario assistere allo spettacolo poco edificante di Piazzale Loreto, quando i corpi di Benito Mussolini e della sua amante Claretta Petacci furono esposti al pubblico ludibrio, come si vede in queste famosissime immagini riprese dagli americani. Quello di cui crediamo non si possa invece discutere, è stabilire chi stava dalla parte del torto e chi dalla parte della ragione.

La liberazione di Roma nelle immagini degli americani

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