La nuova stazione ferroviaria di Milano

Attualità, di redazione, 23 Agosto 2023

Il Giornale Luce in apertura è datato 22 luglio 1931 e racconta l'inaugurazione della nuova Stazione Centrale a Milano avvenuta tre settimane prima: è uno dei primi numeri sonori, senza commenti ma solo con suoni in presa diretta. Non è però il primo servizio su questo progetto che, come tutte le opere pubbliche realizzate durante il ventennio, vengono molto enfatizzate dalla stampa di regime. Sempre nel 1931 infatti il Luce produce anche un documentario di tredici minuti sulla Stazione milanese.

Il progetto per il nuovo impianto era dell'architetto Ulisse Stacchini, il quale, sempre nel capoluogo lombardo, aveva progettato il monumento a Francesco Baracca.

Sono molti i servizi sulla stazione. Un repertorio Ciac del 1982 ce la mostra a colori in occasione di un nuovo ingresso: la pubblicità su grossi cartelloni. In tre servizi presenti nel fondo Mario Canale la stazione meneghina diventa un set per il film di Francesco Salvi Vogliamoci tanto bene.

La nuova stazione Centrale di Milano: i lavori e l’inaugurazione in 18 scatti dall’Archivio fotografico

Lavori per la nuova stazione ferroviaria: la copertura in acciaio vista dall'alto, 1930
Cantiere di lavori in corso in una delle gallerie interne della stazione Centrale di Milano, 1930
Tecnici in una grande sala controllo della stazione Centrale di Milano, 1930
Folto gruppo di autorità, capeggiato dal ministro delle comunicazioni Costanzo Ciano, attraversa la galleria centrale dei treni della nuova stazione con grande tettoia in acciaio e vetro, 1931
Il ministro delle comunicazioni Costanzo Ciano inaugura, in nome del re, la nuova stazione ferroviaria col taglio rituale del nastro, 1931
Il ministro Ciano, con un seguito di autorità, attraversa la galleria di testa della stazione passando in rassegna un reparto femminile ONB, 1931
Gruppo di autorità politiche, civili e religiose si raccoglie sotto una delle tettoie in acciaio della nuova stazione in occasione della cerimonia inaugurale, 1931
Costanzo Ciano tiene un discorso in un salone della nuova stazione davanti a un folto gruppo di personalità, 1931
Impiegati intenti a smistare la corrispondenza in un padiglione della nuova stazione, 1931
Veduta della lunga galleria di testa della nuova stazione animata da viavai di cittadini in partenza e in arrivo, 1931
Il vestibolo biglietti della nuova stazione centrale, 1931
La galleria centrale dei treni coperta dalla grande tettoia in acciaio e vetro vista lungo il marciapiede n. 9, 1931
Veduta dell'imponente fianco destro della nuova stazione centrale lungo via Ferrante Aporti, 1931
Scorcio della facciata della stazione centrale di Milano, 1931
Veduta della rete dei binari all'ingresso della stazione di Milano, 1931
La sala ristorante di III classe della nuova stazione Centrale di Milano, 1931
Atrio d'ingresso della nuova stazione con scalone di accesso alla galleria di testa, 1931
Veduta della grande galleria di testa della nuova stazione destinata al transito dei viaggiatori, 1931
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I cinegiornali sono 44. L'ultimo del periodo fascista è del 1942: la partenza da Milano di un treno con doni per i combattenti in Russia. Curiosamente di argomento analogo il primo cinegiornale di periodo repubblicano: siamo nel 1949 e l'Associazione degli industriali lombardi promuove l'organizzazione di colonie per i figli dei propri dipendenti.

Alla stazione di Milano nel 1959 arriva Kim Novak, reduce dal successo de La donna che visse due volte.

Nel 1968 sono in corso i lavori per collegare la stazione alla metropolitana ma, come annuncia lo speaker del Caleidoscopio Ciac è già possibile usufruire di alcuni servizi quali parcheggio e autolavaggio.

Partito da Palermo nel marzo del 1972 arriva nel capoluogo lombardo il treno della moda, accolto, tra gli altri da Sandra Mondaini, Rosanna Fratello ed Ernesto Calindri.

I lavori di costruzione della nuova stazione di Milano, 1929

La Stazione Centrale di Milano in Archivio

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