Garrubba, le foto del viaggio in Cina nel 1959

Attualità, di redazione, 19 Novembre 2021

Nel 1959 il fotografo Caio Mario Garrubba ottiene il visto per la Cina in occasione del decimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. In quel viaggio di circa quaranta giorni - da fine settembre a metà novembre 1959 - Garrubba scatterà 4198 foto, divise in 125 rullini.

Garrubba arriva a Pechino pochi giorni prima dell’inizio dei festeggiamenti del decimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese che si celebrerà con una grande manifestazione a piazza Tienanmen il 1 ottobre 1959, con una grande parata militare, cortei di operai e contadini, studenti e atleti, e una folla enorme di 700.000 persone.

Garrubba scatta le foto di quei giorni: la riunione celebrativa nella Grande sala del popolo con circa 10.000 partecipanti, alla presenza di numerose delegazioni internazionali in rappresentanza di partiti e di governi comunisti; i festeggiamenti serali  in piazza Tienanmen, con balli e fuochi d’artifici,  gli spettacoli ginnici,  la partita di calcio Cina-Russia, l’arrivo di Kruscev il 30 settembre del 1959, accolto da Mao all’aeroporto di Pechino. Garrubba scatterà una foto che diventerà famosa: Kruscev e Mao ripresi di spalle.  «Le persone importanti che ho fotografato mi stavano sempre antipatiche” dirà Garrubba stesso qualche anno dopo.

Sono infatti le persone semplici che sceglie di fotografare in grande parte del suo viaggio in Cina. Tra le foto famose dei festeggiamenti c’è una ragazza che si abbandona al ballo con gli occhi chiusi e sognanti, è il segno distintivo di Garrubba di cogliere l’emozione, di catturare i più reconditi sentimenti attraverso una fotografia proprio da lui definita “la stradale”, una fotografia scattata per strada.

«È necessario, assolutamente necessario che questo attimo, l’attimo dello scatto e della presa di conoscenza, sia un attimo-emozione… come se l’obiettivo fosse l’occhio e i suoi stimoli e i suoi prolungamenti immediati al cervello, al cuore e ai sensi» scrive Goffredo Parise nella prefazione che accompagnerà la pubblicazione del libro con le foto della Cina nel 1969.

Sono gli anni del Grande Balzo in Avanti e Garrubba ci offre una panoramica a trecentosessanta gradi sulla Cina di Mao: visita mercati, porti, stazioni, templi buddisti, case private, teatri tradizionali, scuole d’infanzia, di danza classica, università, sale da tè, mense aziendali e locali pubblici, botteghe e negozi.

Garrubba gira e fotografa le città brulicanti di biciclette, risciò, carretti per il trasporto delle povere merci, filobus urbani, treni, a cui si alternano le caratteristiche pagode della Città Proibita di Pechino, con i bellissimi tetti in ceramica, i palazzi storici del Bund di Shanghai e le movimentate imbarcazioni.

Da una terrazza a Shanghai scatta decine di foto alle persone che passano nel loro fare quotidiano, cogliendo volti, quotidianità, vite in passaggio.

A Wuhan scatta le foto dell’industrializzazione, negli impianti siderurgici e negli altiforni delle acciaierie, a Nanchino racconta la collettivizzazione agricola e le “squadre di produzione” nella raccolta delle radici di riso.

Caio Mario Garrubba è il secondo fotoreporter occidentale, dopo Henry Cartier-Bresson, a visitare la Cina di quegli anni.  Le sue foto sono una testimonianza rara e un affresco impareggiabile della Cina maoista, a pochi anni dall’inizio della Rivoluzione Culturale.

L’intero Archivio fotografico di Caio Mario Garrubba, acquistato dall’Archivio Luce nel febbraio 2017, comprende circa 100.000 foto tra negativi e diapositive. La serie “Cina” è la prima collezione digitalizzata, catalogata dallo studioso Fabio Rossi, e pubblicata online su archivioluce.com.

Garrubba in Cina, le foto sul portale

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