La collezione dei cinegiornali
- Cinegiornale Luce A (1927-1932)
- Cinegiornale Luce B (1931-1940)
- Cinegiornale Luce C (1940-1945)
- Rivista Luce (1934-1935)
- Cronache dell’Impero (1937)
- Cine GIL (1940-1943)
- Cinegiornale UFA (1942-1943)
- La Settimana Europea (1943)
- Die Deutsche Wochenschau (1942-1943)
- Combat Film (1943-1945)
- Notiziario Nuova Luce (1945-1947)
- Cinesport Ciac (1948-1957)
- La Settimana INCOM (1946-1965)
- Mondo Libero (1951-1959)
- L’Europeo Ciac (1956-1958)
- Cronache del Mondo (1956-1964)
- Orizzonte cinematografico (1957-1964)
- Settimanale Ciac (1957-1987)
- Caleidoscopio Ciac (1958-1992)
- Ieri oggi domani (1964-1966)
- Radar (1965-1982)
- Panorama Cinematografico (1965-1985)
- Sette G (1966-1977)
- Cinemondo (1966-1985)
- Tempi Nostri (1967-1978)
- Notizie cinematografiche (1968-1979)
Da qualche mese in Europa si combatte la seconda guerra mondiale. Il regime si prepara a coinvolgere anche il nostro paese in questa tragedia e aumentano quindi gli aspetti di propaganda. Il cambiamento è di impaginazione: il cinegiornale ora non appare più separato in distinti servizi, a legare i quali sono i commenti parlati. Altra importante novità fu l'impiego di registi nella ripresa e montaggio degli avvenimenti nazionali.
Con l’8 settembre il Luce si trasferì a Venezia restando fedele alla neonata Repubblica Sociale Italiana seguendone con tono se possibile ancora più accentuatamente retorico e propagandistico tutte le vicende fino al marzo del 1945.
Tra le collezioni pervenutaci questa è sicuramente la più monca, mancante di numerosi numeri.
Se diamo un’occhiata alle voci presenti nel dizionario tematico le prime dieci sono Regio Esercito Italiano, Esercito tedesco, celebrazioni militari, Il fronte interno, Regia Aeronautica Italiana, La guerra in Europa Orientale, esercitazioni militari, La guerra in Africa, Regia Marina italiana e celebrazioni civili. E non poteva essere che così. Mussolini continua ad essere il più seguito tra i protagonisti ma anche in quest ultimo quinquennio del regime i Savoia restano al centro dell’attenzione ad ulteriore testimonianza del legame indissolubile tra la dittatura e la casa regnante.