Archivio CinematograficoDocumentariAltre produzioni straniere (1884-1975)107 documentari Vedi tutta la collezioneSotto “Altre produzioni straniere” sono stati raccolti cortometraggi, medio e lungometraggi, di vario genere, soggetto e stile, in bianco e nero e a colori, prodotti da diverse case cinematografiche straniere – tedesche, francesi, ungheresi, statunitensi, inglesi, russe, giapponesi, scandinave, polacche, spagnole ecc. – dagli anni Venti agli anni Settanta del XX secolo. In questa sezione è possibile trovare film-documentari di grandi registi stranieri che hanno segnato le origini e fatto la storia della cinematografia “non-fiction” del loro paese. Alcune pellicole sono realizzazioni in lingua originale di case estere con cui l’Istituto Nazionale Luce degli anni del regime effettuava, sulla base di accordi e convenzioni, scambi di produzione, oppure sono opere cinematografiche straniere (di produzione francese, tedesca, giapponese, ungherese, irachena, ecc.) mute o sonore, degli anni Venti e Trenta, la cui edizione o sincronizzazione italiana risultano curate dall’Istituto stesso. Scorrendo questa raccolta di pellicole di provenienza estera si incontrano produzioni del periodo tra le due guerre – alcune caratterizzate da trame narrative e scene di “fiction” – della Magyar Film Iroda in lingua originale, di varie case tedesche (fra cui la Tobis – Kulturfilm o la Volksdeutsche Filmgesellschaft), di alcuni uffici di propaganda nazionalsocialista (come quello del “Fronte Tedesco del Lavoro”), e di compagnie anglo-americane come la “british Pathe News”, la Fox Movietone News e la Paramount News. Queste ultime contano filmati dedicati a personaggi e imprese dell’Italia fascista ma anche un’ “Extra” della Paramount intitolato al presidente Roosevelt e un “Magic Carpet of Movietone” della Fox che trasporta lo spettatore tra i “sahariani” della Libia italiana. Alcune produzioni, come quella della Wien Film dedicata alla storia della pettinatura nei secoli, “Uno dei tanti” della Volksedeutschen Filmgeselleschaft di Berlino – noto film diretto da Franz Wenzler – e “Budapest d’inverno” del regista ungherese Dalnoky Janos, sono presentate dall’ “Istituto Nazionale L.U.C.E.” curatore della riduzione italiana. Un curioso omaggio cinematografico all’ “artefice della nuova Italia” fascista proviene dal direttore italo-americano della “Cinema Productions in N.Y.” Angelo de Vito. All’interno di questa sezione documentaristica si possono inoltre: visionare celebri, interessanti e rare opere della cinematografia “non-fiction” sovietica, britannica, statunitense, polacca, tedesca, giapponese, ecc. degli anni Venti, Trenta e Quaranta del Novecento – alcune delle quali dirette da grandi e noti documentaristi come I. Kopalin, Dziga Vertov, Esfir Sub, Herbert G. Pointing, A. Buchanan e L. Chrapek -; scoprire alcune chicche come un “movie-story of Mesopotamia” intitolato al “Modern Iraq” diretto da Mustafa Al Kadi montato e sincornizzato dall’Istituto Nazionale Luce, oppure seguire il maestro Arturo Toscanini “nell’atto di dirigere” la NBC Symphony Orchestra nello studio 8-H di N.Y.; imbattersi in preziose, storiche immagini della prima guerra mondiale (in particolare relative al fronte italiano 1915-18) e del periodo immediatamente successivo, corredate di didascalie in inglese, francese o tedesco, riprese dai reparti cinematografici degli eserciti in campo, oppure trovare materiale vario, privo per lo più di colonna sonora, girato da cameraman anglo-americani (fra cui i sgt. britannici dell’AFPU), da operatori militari stranieri o da cineasti della resistenza relativo a fronti, battaglie, campagne, liberazioni, sbarchi, protagonisti della seconda guerra mondiale; riconoscere filmati appartenenti alla celebre serie statunitense “of seven information films” intitolata “Why we fight” curata dal “the War Department” di ricostruzione propagandistica delle cause, delle battaglie e degli esiti del secondo conflitto mondiale; oppure ripercorrere origini, vicende e conseguenze dell’ “Atomic Power” in una “Forum edition” della celebre testata americana “The March of Time”. Curioso è, infine, un nucleo di filmati muti e di cartoni animati degli anni Venti, probabilmente di produzione francese, edito in versione italiana dal S.I.C. prima, e dall’Istituto nazionale L.U.C.E. poi, a scopi di propaganda igenica soprattutto antitubercolare. Del periodo postbellico sino al 1970 risultano produzioni inglesi, francesi, statunitensi, turche, cubane, israeliane, ecc. di ricostruzione storica con immagini di repertorio (si segnala in particolare la serie “de Marc Allegrette” realizzata con materiali appartenenti alla preistoria del cinema provenienti dalla “Cinematheque francaise”), oppure d’attualità dedicate a personaggi, manifestazioni, guerre ed eventi che hanno segnato, cambiato e sconvolto il mondo diviso dalla guerra fredda. Restano da segnalare interessanti filmati o spezzoni, per lo più muti degli anni Venti e Trenta, di presumibile nazionalità straniera, di vario argomento privi di titoli, crediti e indicazioni circa la produzione.