Fondo Amoroso (1938-1941)

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Il materiale fotografico di Amoroso conservato nell’Archivio dell’Istituto Luce copre un arco temporale cha va dagli anni ’30 ai primi anni ’50. Nel catalogo redatto al momento dell’acquisizione i negativi sono numerati fino al 7226 e ne risultano digitalizzati 5585. I soggetti sono i più disparati e rispecchiano la poliedricità dell’autore: manifestazioni militari e di regime, ritratti di familiari, set cinematografici, eventi sportivi, cronache della Casa Reale, bombardamenti. La città di Napoli è spesso lo sfondo o la protagonista degli scatti realizzati da Amoroso o da qualche collaboratore.

Cenni storici

Roberto Amoroso (Napoli, 1911-1994) inizia a lavorare nel cinema come pianista-accompagnatore durante la proiezione dei film muti, poi passa dietro alla macchina da presa e diventa il corrispondente da Napoli per le testate della Fox e dell’Istituto Luce. Negli anni ’30 intraprende anche la carriera di fotoreporter per quotidiani sportivi come La Gazzetta dello sport e il Littoriale, stringendo amicizia con personalità del calibro di Sallustro, Carnera e Guerra. In quel periodo apre uno studio-laboratorio in piazza del Plebiscito sotto i portici di San Francesco di Paola ed istituisce una specie di Domenica sportiva ante-litteram presso la birreria di famiglia in piazza Garibaldi. Alla fine del secondo conflitto mondiale passa al cinema di finzione producendo, dirigendo e sceneggiando film, spesso di ambientazione napoletana, tra i quali vanno ricordati Donatella (1956) di Mario Monicelli e La garçonnière (1960) di Giuseppe De Sanctis.

Materiale conservato

Le immagini del Fondo Amoroso acquisite dall’archivio sono per la maggior parte su lastre di vetro e pellicola piana di formato 9×12 e in quantità minore su pellicola di formato 6×6.