Archivio FotograficoReparto Albania (1939-1943)6772 foto 7654 servizi Vedi tutte le foto del fondoIn origine comprensivo di 7.698 negativi, 6.772 dei quali digitalizzati e catalogati – documenta vicende ed iniziative collegate, per tempi e temi, alla II guerra mondiale ed alla politica estera del regime fascista dall’ottobre 1939 al giugno 1943. Il fondo è corredato da un catalogo cartaceo, redatto in concomitanza con l’occupazione del ”paese delle aquile”, attraverso il quale è possibile seguire forme e modalità della presenza italiana in Albania.Cenni storiciIl Fondo Albania integra e completa il materiale documentario albanese, risalente alla seconda metà degli anni Venti, e già visibile nell’archivio storico Cinematografico e Fotografico del Fondo Luce. Nel suo insieme la documentazione albanese – particolarmente cospicua all’interno del fondo Attualità (155 servizi fotografici) e del fondo Cinematografico (109 cinegiornali e 29 documentari) – testimonia le relazioni diplomatiche fra i due paesi (visite di ministri e regnanti, celebrazioni civili, occasioni mondane) ed offre un’importante panoramica del progressivo intensificarsi dei rapporti italo-albanesi. Sono questi, infatti, gli anni nei quali l’Italia fascista – interessata ad esercitare controllo economico, finanziario e politico sull’area ed al mantenimento di buone relazioni con re Zog – accresce il condizionamento sul commercio estero albanese; promuove, sotto l’egida della Banca d’Italia, la creazione della Banca Nazionale Albanese; favorisce iniziative diverse in campo agricolo, minerario ed industriale tramite la costituzione di società italiane o italo-albanesi. È il preludio diplomatico a quella che sarà la scelta politico-militare di occupare il paese. Il 7 aprile 1939 lo sbarco a Durazzo di un Corpo di spedizione militare italiano segna di fatto l’occupazione dell’Albania. Sul piano istituzionale la decisione, presa dieci giorni dopo da un’assemblea costituente albanese, di dar vita all'”Unione personale” dei Governi d’Albania e d’Italia sotto la guida del R. Luogotenente Francesco Jacomoni di San Savino, evita scontri ma non impedisce la formazione di una forte opposizione albanese all’occupante fascista. Nell’ottobre del 1939, all’indomani della convenzione con il sottosegretariato per gli Affari Albanesi, il LUCE costituiva un reparto incaricato dell’esecuzione di riprese fotografiche e cinematografiche in Albania, con sede a Tirana ed immediatamente operativo, e ne affidava la responsabilità ad Alfredo Cecchetti. Frutto dell’attività del reparto è una documentazione fotografica abbondante, eterogenea e di qualità diseguale, concentrata sull’anno 1940 con ca. 3000 fotogrammi (contro gli 800 del ’39, i 1800 del 1941, i 1300 del 1942). Coerentemente con le necessità propagandistiche del regime predominano, nel fondo, testimonianze dell’azione infrastrutturale svolta o favorita dagli italiani sull’intero territorio albanese (ed in misura prevalente a Tirana) attraverso società in gran parte italiane. Lavori pubblici di entità diversa (opere di bonifica, esecuzione di ponti e strade, costruzione di scuole, palazzi pubblici, ospedali, alberghi etc.) si alternano a manifestazioni del regime, a ritratti di personalità fasciste italiane ed albanesi, a riprese di feste locali, scene di vita quotidiana ed iniziative culturali. Schiacciante la quantità di fotogrammi riguardanti il luogotenente Jacomoni e la consorte Maja Cavallero (ripresa soprattutto nello svolgimento di attività benefiche); particolarmente importanti, alla luce della scarsità dei materiali superstiti sul periodo, le foto riguardanti personaggi di rilievo nel governo, nell’amministrazione pubblica e nel partito fascista albanese (Kruia, Mborja, Verlaci, Berati, Ypi, Bushati, Koliqi etc.)Materiale conservatoLe immagini del Fondo Albania, conservate in archivio, sono in parte su lastre di vetro alla gelatina bromuro d’argento e in parte su pellicole di nitrato di cellulosa con formati diversi (9x12cm, 6x6cm, 24x36mm). L’inventario cartaceo dei negativi, ordinato cronologicamente, riporta indicazioni sintetiche del luogo e del singolo avvenimento. Non sono presenti stampe.