Ciao Omero
Morto questa mattina a Udine all'età di 83 anni, Omero Antonutti è stato, forse, l'attore dei fratelli Taviani. Con loro ha recitato in cinque film, a partire da quello che lo impose all'attenzione del grande pubblico, Padre padrone, del 1977, tratto dall'omonimo romanzo di Gavino Ledda. Gli altri lavori dei fratelli toscani sono La notte di San Lorenzo, Kaos, Good Morning Babilonia e Tu ridi.
Antonutti ha lavorato con moltissimi grandissimi registi: Roberto Rossellini in Anno uno, Luigi Comencini ne La donna della domenica, Theo Angelopoulos in Alessandro il grande e Marco Bellocchio ne La visione del Sabba.
Ha anche interpretato due dei più chiacchierati banchieri italiani del dopoguerra: Michele Sindona in Un eroe borghese di Michele Placido e Roberto Calvi in I banchieri di Dio - Il caso Calvi di Giuseppe Ferrara.
Nel 2008 è nel cast di Miracolo a Sant'Anna di Spike Lee. L'ultima sua interpretazione è del 2013, quel Benvenuto Presidente di Riccardo Milani cui fa riferimento nella parte finale dell'intervista che presentiamo qui sotto: "Faccio una piccola cosa, che mi sono divertito come un matto, me ne hanno tagliato parecchio ... C'è qualche battuta comica, che io avrei amato molto fare, perché in teatro facevo dei personaggi ironici, divertenti ... Sa non bisogna andare fuori dai canoni che hanno stabilito i registi ... Sordi quando fa il drammatico ha rischiato moltissimo ... E lo puoi fare solamente se diventi grande, come Tognazzi, come Gassman ... Questo Riccardo Milani mi chiamò ... lui ha preso anche attori che han fatto sempre delle cose drammatiche ... un bel cast in cui la mia carriera drammatica si è andata a far fottere in questa caduta bassa"
Parla Omero Antonutti
Mario Canale, con la collaborazione di Annarosa Morri, ha realizzato nel 2015 il documentario “La passione e l’Utopia, viagggio nel cinema dei fratelli Taviani” prodotto in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà. Un viaggio non metaforico ma reale attraverso i luoghi che hanno contraddistinto l'opera di Paolo e Vittorio Taviani, a partire da paesaggio di San Miniato in Toscana, che li ha visti iniziare e dove tornano per raccontare se stessi. E’ un racconto scandito in "capitoli" legati dalla voce e dai racconti dei due registi e dalle testimonianze di attori e collaboratori, un racconto che tocca i temi caratterizzanti del loro percorso: la Passione, l'Utopia, la Rivolta, la Musica, la Memoria la Recitazione.
La chiacchierata con Omero Antonutti rientrava in questo progetto.