Di ambiente si muore, di Enrico Franceschelli
Presentando il documentario per ottenere il visto censura, così scriveva il suo autore Enrico Franceschelli: "Il documentario attraverso la descrizione e l'analisi delle vario condizioni di vita create dall'uomo e nelle quali l'uomo stesso si è costretto a vivere (da primate cacciatore ad agricoltore-allevatore) primo passo della sua aggressione verso gli ambienti naturali. Alla estinzione o distruzione di specie animali e dell'habitat, all'avvento dell'era industriale che ha comportato contaminazioni, fumi, polveri, pesticidi, infestanti. Alla esplosione demografica e all'accumulo di rifiuti non degradabili, illustra quali potranno essere le conseguenze per l'uomo prossimo futuro e conclude sulle previsioni di un nuovo post-diluvio, seguendo i corsi e ricorsi storici".
Aggiunge poi più avanti: "Rischia così di rimanere sommerso dai suoi stessi rifiuti. Una epidermide indistruttibile di plastica ricopre il verde dei prati, segno dell'accelerazione dei tempi che caratterizza la civiltà dei consumi".
E conclude con una domanda che ancora oggi, a 50 anni di distanza, resta di preoccupante attualità: "Sarà l'ambiente a difendersi contro l'uomo o sarà l'uomo che sfruttando i sempre più potenti mezzi distruttivi di cui dispone determinerà il proprio suicidio annientando ogni forma di vita sul pianeta?".