Fausto Coppi, il campionissimo

Il 1960 si apre con una tragedia per lo sport italiano: il 2 gennaio muore Fausto Coppi dopo aver contratto la malaria

Il decennio che cambierà radicalmente la società italiana si apre con una notizia che getta nello sconforto i fan di Fausto Coppi e tutti gli italiani che si erano appassionati alle sue imprese, alla sua rivalità con Gino Bartali e anche allo scandalo suscitato per la sua relazione extraconiugale con Giulia Occhini: il 2 gennaio il più enigmatico e famoso campione di tutti i tempi, muore per i postumi di una malaria contratta durante un safari in Africa e troppo tardi diagnosticata. Solo la Settimana Incom dedicherà un servizio all’avvenimento.

 

Coppi è stato certamente uno degli atleti più amati, la sua rivalità con Gino Bartali è storica. Nella Settimana Incom, la testata di cinegiornali più seguita di quel periodo, tra il 1946 e il 1960, lo troviamo in ben 167 servizi. Molti sono dedicati alle varie corse a tappe cui ha partecipato nel corso della sua lunga carriera, dagli anni del primissimo dopoguerra, con la vittoria alla Milano Sanremo del 1946 al trionfale 1949 in cui vinse sia il Giro d’Italia che il Tour de France, succedendo proprio al suo eterno rivale Gino Bartali; non mancano momenti di vita famigliare e le tragedie, come la morte del fratello Serse, durante il Giro di Piemonte del 1951.

Di Fausto Coppi, della sua rivalità con Gino Bartali, i cinegiornali continueranno ad occuparsi ben oltre la sua morte, come dimostra questo servizio del Caleidoscopio Ciac datato 1979.