Matera di Romolo Marcellini, 1951
Da un'inchiesta di Sandro De Feo, nasce questo documentario di Romolo Marcellini del 1951 nel quale protagonisti sono gli antichi rioni cittadini: "Città davvero singolare. Vista da lontano Matera può essere paragonata alla lettera M dell'alfabeto. Tra il vertice di mezzo e le aste laterali digradano due avvallamenti chiamati sassi e che hanno l'aspetto di crateri a metà dirupati. L'avvallamento superiore è detto sasso barisano, quello inferiore viene chiamato invece sasso caveoso. È specialmente in quest'ultima parte della città che sono ricavate nel tufo le cavese o grotte di abitazione". Dentro questo alveare di pietra si addentrano le telecamere mostrando una realtà degradata. Talmente degradata che il realismo di alcune scene spinse la commissione di censura a concedere il nulla osta per l’Italia ma, di fronte a una richiesta di esportazione in Gran Bretagna, a chiedere che "siano eliminate le scene in cui appaiono animali addetti ai lavori agricoli convivere nelle case degli abitanti in quanto esse possono suscitare errati e dannosi apprezzamenti sul nostro Paese". Fu l'intervento dell'ERP (Economic Cooperation Administration), che finanziava il documentario, a impedire che ciò avvenisse ritenendo fosse molto importante presentare all’estero la situazione di degrado, proprio per sottolineare lo sforzo di rinascita dell’Italia.
Vedi anche
- La processione religiosa in onore della patrona della città, 1935
- Viaggio nel Mezzogiorno. De Gasperi in Lucania, 1950
- A Matera il risanamento dei Sassi ha reso necessario lo sgombero delle antiche abitazioni rupestri, 1958
- Le chiese di Matera presentate all’accademia di San Luca, 1967
- Il centro Olimpia di Matera, 1967
- Matera nell’Archivio fotografico