Monica Bellucci, dalla moda al cinema
Monica Bellucci compie oggi 60 anni. Nell'intervista, conservata nel fondo di Mario Canale, parla del film che ha appena finito di girare, diretta da Marco Risi. Si tratta de L'ultimo capodanno. Tratto da un racconto di Niccolò Ammaniti, prodotto da Istituto Luce Cinecittà, a dispetto di un cast composto dai maggiori attori italiani del momento e costato moltissimo, il film si rivelò un flop clamoroso, non superando i duemila spettatori nella prima settimana di programmazione.
Tutto questo Monica Bellucci non poteva saperlo al momento dell’intervista e parla del film e del suo personaggio con toni entusiasti: “Marco [Risi] mi ha dato modo di fare un personaggio che aveva una vera costruzione e che soprattutto mi ha dato modo di volare perché comincia in un certo modo e finisce in un altro quindi non c’è niente di più divertente per un’attrice“.
Poi parla della violenza nel film “una violenza al pomodoro“, della scena di nudo, che vista in sala stampa è stata letta nel giusto modo, intendendo il nudo come una sorta di abito di scena. Dice di aver capito il suo personaggio in quanto “la rabbia e l’umiliazione in una donna tradita sia la cosa più umana che c’è. Poi sai, rovinarsi per un uomo che non vale la pena questo no, questo mai farlo“.
Poi l’attrice parla di sé, del suo rapporto con la Francia, dove vive per parte del suo tempo, e con i francesi. Sull’Italia dice che è “un paese che amo e quindi amandolo vorrei che tutto fosse migliore. Per il cinema vorrei che ci fossero più opere prime, più giovani che hanno la possibilità di fare cose. Questo è un luogo dove i giovani registi hanno 40 anni e a noi ci mancano tutti i trentenni che fanno cinema perché c’è tutta una fase generazionale che non ha modo di esprimersi“.
In seguito parla del suo rapporto con la moda, il settore che l’ha lanciata. Dice che non rivede quasi mai i suoi film precedenti ma pensa che anche quelli brutti sono utili per crescere.
In conclusione parla della bellezza: se sei bella e vuoi far passare dei messaggi devi “urlare un po’ più forte, altrimenti si soffermano su quello che sei e non su quelli che dici“.