Volti. L’Afghanistan di Folco QuiliciNell'Afghanistan del 1969 convivono laicità e tradizione religiosa 07 Agosto 2023 PRIMO PIANO È un paese a colori l’Afghanistan che la cinepresa di Folco Quilici riprende nel febbraio del 1969. Il ciak ci svela i luoghi: Kabul e dintorni, città e villaggi, uomini e donne nella loro quotidianità per strada, nei mercati, in preghiera, a scuola. Il filmato si chiude con la ripresa di una scuola femminile. Il paese è ancora sotto il regno di Mohammed Zahir Shah. Solo quattro anni più tardi, nel 1973, mentre il re era in visita in Italia, un colpo di stato darà il via a una serie di tormenti che si trascinano ancora oggi: al secondo colpo di stato dei marxisti-leninisti del 1978 seguirà l’occupazione dell’Armata Rossa. Con il ritiro dei sovietici arriveranno al potere i talebani; nel 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, l’invasione americana. Nell’agosto del 2021 il precipitoso ritiro degli occidentali gettò nuovamente il paese nel caos e favorì il ritorno al potere dai talebani.Dall'ArchivioLo spodestato re dell’Afghanistan arriva a Roma, 1929Il confine tra India a Afghanistan, 1934L’arrivo a Belgrado del re afgano, 1960Kabul, 1967Afridi. Aria tribale tra Pakistan e AfghanistanL’Afghanistan nelle riprese di Folco Quilici
Timeline Con le mani nella pellicola. Ricordando Folco Quilici Con le mani nella pellicola. Un ricordo di Folco Quilici scomparso il 24 febbraio del 2018