Adriano Panatta, il tennis e RomaIl campione romano compie oggi 75 anni. In questa intervista del 2012 a Mario Canale parla della sua giovinezza, del rapporto della città in cui è nato e di molte altre cose 09 Luglio 2025 Timeline “Dai 16 anni in su io pensavo solamente a giocare a tennis. La mattina andavo a scuola come tutti i ragazzi e poi il pomeriggio mi trasferivo. Io abitavo all’Eur con mio papà e mia mamma e il pomeriggio prendevo un motorino e andavo dall’altra parte di Roma, dove andavo ai Parioli, dove c’era il tennis Parioli, dove io sono nato e cresciuto e stavo lì tutto il pomeriggio, poi tornavo a casa e facevo un po’ di compiti, neanche sempre, perché ero stanco morto“. Inizia così questa chiacchierata di Adriano Panatta con Mario Canale. Siamo nel 2012 e l’occasione è un documentario che il regista sta girando su Roma e Panatta è sicuramente un romano molto conosciuto che ha dato lustro alla sua città. Anche se il tennista specifica subito che negli anni in cui il tennis ha occupato la maggior parte del suo tempo lui la Capitale non è che la vivesse troppo: “Dopo i vent’anni ho cominciato a vivere più a Roma. Ma mica tanto perché io stavo sempre in giro per il mondo ai tornei“.Panatta parla della Roma del cinema, delle discoteche “mi ricordo del Number one, ci andai qualche volta e c’erano le donne più belle del mondo“.Più avanti parla della musica: “Io ho scoperto ho scoperto Jim Morrison in Australia quando avevo diciott’anni con Light my fire. Sembrava un altro mondo perché loro stavano avanti, avevano l’influenza americana e inglese per cui la musica che sentivo lì è arrivata dopo anche in Italia“.Parlando specificatamente di Roma negli anni Settanta Panatta dice che era più pulita, c’era meno traffico e c’erano meno motorini. Oggi è un inferno ma Roma è talmente bella che le si perdona tutto.La chiacchierata prosegue parlando degli artisti e si conclude con il racconto della sua esperienza come consigliere comunale a Roma, carica che ha ricoperto tra il 1997 e il 2000.Con Nicola Pietrangeli prima e Jannik Sinner ora, Adriano Panatta è stato il più forte tennista italiano di sempre. Più volte campione italiano raggiunse l’apice del successo nel 1976 quando fu numero 4 al mondo. Quell’anno vinse gli Internazionale d’Italia e il Roland Garros contribuendo in maniera decisiva alla conquista della Coppa Davis insieme ai compagni Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli. Un’edizione molto particolare che gli italiani vinsero a Santiago del Cile contro i padroni di casa arrivati in finale a causa della decisione di tutte le altre nazionali di non presentarsi come forma di protesta contro il golpe del generale Pinochet nel 1973.Vai alla timelineDall'archivioLa maratona di Roma, 1971Premio alla simpatia, 1971Torino - Consegnata una targa a Panatta e Tiriac per la vittoria nella finale del Torneo Lancia - Malboro, 1974I campionati internazionali di tennis a Roma, 1975Milano - Master Brooklyn, 1981
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