EventiL’alba dell’Autostrada del SoleDal 4 Dicembre 2024 al 28 Febbraio 2025L'allestimento alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna ripercorre la storia dell'Autostrada del Sole, approfondendo l'evoluzione del costume e della società italiana della seconda metà del Novecento L’alba dell’Autostrada del SoleDal 4 Dicembre 2024 al 28 Febbraio 2025InfoGalleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – GNAM Viale delle Belle Arti 131 – 00197 RomaIndicazioniLa storia dell’Autostrada del Sole raccontata negli spazi espositivi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, impresa straordinaria e trionfo ingegneristico che ha unito il nostro Paese. Una collaborazione tra il Ministero della Cultura e l’Archivio Storico Luce Cinecittà con le foto di Luca Campigotto, Silvia Camporesi, Barbara Cannizzaro.L’Autostrada del Sole rappresenta molto più di un’infrastruttura: è un racconto epico che ha segnato il futuro dell’Italia. Il Ministero della Cultura, l’Archivio Storico Luce Cinecittà e le foto di Luca Campigotto, Silvia Camporesi, Barbara Cannizzaro propongono un percorso per riscoprire i luoghi e la strada che fa parte della memoria e del presente degli italiani nonché un’opera che rappresenta il collegamento tra Nord e Sud, a sessant’anni dalla inaugurazione. Un’infrastruttura che ha sfidato i limiti dell’ingegneria, con 113 ponti, 38 gallerie e soluzioni progettuali d’avanguardia firmate da grandi nomi come Riccardo Morandi e Giorgio Macchi.La mostra esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 4 dicembre al 28 febbraio 2025 ripercorre la storia dell’Autostrada del Sole, dalla posa della prima pietra nel 1956 fino all’inaugurazione nel 1964, attraverso le fotografie di Luca Campigotto, Silvia Camporesi e Barbara Cannizzaro, in dialogo con immagini storiche provenienti dall’Archivio Luce. L’esposizione, curata dal Ministero della Cultura e da Cinecittà, mette in luce l’eccezionale collaborazione tra pubblico e privato, operai e dirigenti, e racconta il ruolo fondamentale di quattro tra le principali aziende italiane dell’epoca: Agip, Fiat, Italcementi e Pirelli.La realizzazione dell’opera, completata in soli otto anni, in anticipo rispetto alle tempistiche previste è una testimonianza delle sfide ingegneristiche, economiche e organizzative affrontate e superate con successo. Un viaggio che iniziò il 19 maggio 1956 a San Donato Milanese, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e si concluse il 4 ottobre 1964 a Firenze, con l’inaugurazione da parte del Presidente del Consiglio Aldo Moro.Un viaggio visivo che rivela al contempo le trasformazioni culturali e sociali legate all’Autostrada del Sole, soffermandosi su opere cinematografiche, saggi e articoli che ne hanno raccontato l’impatto. Capolavori come Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica, premiato con l’Oscar, o documentari come Viadotto sull’Aglio di Carlo Nebiolo, testimoniano come questa arteria sia diventata un simbolo della modernità italiana.I visitatori potranno immergersi in questo affascinante capitolo della nostra storia attraverso materiali d’epoca custoditi nell’Archivio Storico Luce. Tra le curiosità in mostra, l’evoluzione architettonica ispirata dall’Autostrada, come la prima stazione di ristoro “a ponte” progettata da Angelo Bianchetti e la celebre Chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci, un capolavoro che interpreta la mobilità come metafora di incontro.Un’esposizione che non racconta solo un’opera ingegneristica, ma un passaggio cruciale nell’evoluzione del Paese, unendo memoria e innovazione in un percorso che ha segnato un’epoca.Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato alla Cultura con delega alla Fotografia: “Celebriamo un’impresa leggendaria che ha cambiato la vita degli italiani, rappresentando un effetto volano per l’economia nonché un tassello fondamentale delle eccellenze italiane all’estero. La volontà di unire persone e territori, infatti, fu più forte di tutti gli ostacoli che si incontrarono durante la costruzione dell’opera. Il lavoro del Ministero della Cultura, dell’Archivio Storico Luce Cinecittà e dei fotografi e artisti coinvolti vuole celebrare il ricordo dell’intera narrazione storica che precede e rende quest’opera un eterno simbolo dell’unità nazionale ”. Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà e curatrice della mostra: “L’Autostrada del Sole è l’arteria principale del Paese, un luogo che non abbiamo mai smesso di attraversare, ognuno con la propria sensibilità e il proprio sguardo. La Mostra ripercorre quel viaggio dalla posa della prima pietra fino ad oggi, attraverso i volti dei passeggeri e conducenti, i paesaggi poetici e i monumenti che costeggiano la grande infrastruttura che ha unito l’Italia. Ogni immagine vuole essere immaginata, è un appello rivolto agli spettatori, e questa mostra fotografica vuole ricordare e celebrare il sessantesimo compleanno della regina delle nostre strade moderne”. Foto Archivi Farabola Foto Archivi Farabola Foto Archivio Luce Foto di Silvia Camporesi Foto di Barbara Cannizzaro Foto di Luca Campigotto Si decise di chiamarla Autostrada del Sole, un nome radioso, quasi uno spot pubblicitario ante litteram che esprimeva fiducia in un futuro prospero, confidando sul progresso sociale ed economico, sul carattere positivo, aperto e generoso di un popolo. Inoltre, una formula che icasticamente evocava un tracciato Nord-Sud, partendo dalle nebbie di Milano, per attraversare la penisola verso il cielo terso e il calore di Napoli, attraverso le varie tappe intermedie: un Grand Tour che toccava, come tappe intermedie principali, le città di Bologna, Firenze, Roma.Altrettanto se non più efficace, però, nella sua sintesi estrema, A1: la prima lettera dell’alfabeto e il numero 1, a comunicare, appunto, il primato, la voglia di fare meglio e prima di tutti. Mai dalla fine della guerra un’infrastruttura era stata finanziata con un investimento tanto cospicuo: 100 miliardi di lire che si materializzarono in 113 ponti e viadotti, 572 cavalcavia, 38 gallerie e 57 raccordi. Vi era forse, in questa orgogliosa rivendicazione di primato, anche il ricordo che la prima autostrada fu costruita in Italia, all’inizio degli anni ’20, quando l’ingegner Piero Puricelli progettò un rettilineo a due corsie proiettato da Milano verso Varese e la regione dei Laghi: il primo tratto autostradale al mondo fu inaugurato il 21 settembre 1924 dal re d’Italia Vittorio Emanuele III. Ora la nuova impresa avrebbe avuto come punto di partenza la stessa città, Milano, ma si sarebbe sviluppata in direzione contraria, verso sud.Una mostra che illustri l’epopea dell’Autosole sarà la narrazione di una impresa titanica, che riunì in uno sforzo comune politica e imprenditoria, pubblico e privato, classe lavoratrice e classe dirigente e che coinvolse quattro delle più importanti aziende del Paese: Agip, Fiat, Italcementi, Pirelli.Fu una grande prova per le sfide ingegneristiche, economiche, organizzative che comportava, tanto più se si considerano i tempi, strettissimi, di realizzazione: fu portata a termine in soli otto anni. Questo, infatti, è l’intervallo di tempo trascorso tra la posa della prima pietra (il 19 maggio 1956 a San Donato Milanese con il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi), e l’inaugurazione di tutti i 764 chilometri tra Milano e Napoli (il 4 ottobre 1964 a Firenze, presente il Presidente del Consiglio Aldo Moro).Le tappe della costruzione venivano diffuse presso l’opinione pubblica dell’epoca attraverso i cinegiornali, custoditi oggi nell’Archivio Storico Luce. Alcuni titoli, a mo’ di esempio, possono dare un efficace assaggio dell’atmosfera di orgogliosa partecipazione che l’impresa suscitava: La Settimana Incom del 23/05/1956, “San Donato milanese: Gronchi nei cantieri per la costruzione dell’autostrada del Sole”; Settimanale Ciac 14/08/1957, “da Milano a Napoli si moltiplicano i cantieri dell’Autostrada”; Caleidoscopio Ciac dicembre 1958 “Imminente l’inaugurazione del tratto Milano-Parma dell’Autostrada del Sole”; Orizzonte Cinematografico 8/10/1958, “Entro l’anno saranno aperti al traffico i primi tratti dell’importante arteria; il ministro Togni visita i tratti di San Donato Guardamiglio e Piacenza Sud – Parma”; Mondo Libero 5/02/1959 “L’Umbria e l’Autostrada del Sole”; La Settimana Incom 24/05/1961 “Autostrade = sicurezza ed economia” … e così via, fino a Cronache dal mondo 9/10/1964: “Italia – Moro presenzia la cerimonia d’inaugurazione dell’ultimo tratto dell’autostrada: Chiusi-Orvieto”.La risoluzione dei problemi ingegneristici che l’impresa comportava e la decisione di organizzare la costruzione per piccoli lotti, in modo da poter appaltare la costruzione e la progettazione a più imprese contemporaneamente, portarono a una grande varietà di soluzioni costruttive distribuite lungo l’intero tracciato. Tutte però brillanti e di altissima qualità, e questo diventa evidente soprattutto nei ponti: sono tutti diversi, quasi tutti in calcestruzzo armato. Un banco di prova per la scuola italiana di ingegneria, sul quale si cimentarono progettisti di valore come Arrigo Caré e Giorgio Giannelli, Carlo Cestelli Guidi, Giulio Krall, Giorgio Macchi, Riccardo Morandi, Guido Oberti, Silvano Zorzi e altri. Alcuni di questi ponti furono esposti, assieme ad altre opere di ingegneria, alla mostra del Moma (Museum of Modern Art a New York) intitolata Art in a Changing World: 1884-1964: Twentieth Century Engeneering. Era il 1964 e i lavori di costruzione della A1 non erano ancora terminati.Anche per quel che riguarda l’architettura, l’autostrada fu occasione per sviluppare nuove forme: ad esempio proprio lungo l’Autostrada del Sole fu costruita, seguendo modelli americani, la prima stazione di ristoro “a ponte” in Europa: l’Autogrill “Pavesi” progettato da Angelo Bianchetti, 1959. Una tipologia che avrà poi fortuna e verrà replicata più volte lungo le autostrade italiane. Anche la tipologia dell’edificio sacro fu “adattata” alla nuova percezione che l’autostrada offriva, dando luogo a uno dei più iconici edifici italiani del dopoguerra: la Chiesa di San Giovanni alle porte di Firenze (detta chiesa dell’autostrada) è un progetto di Giovanni Michelucci che, per suggerire metaforicamente l’incontro e la mobilità, modella il cemento armato per evocare una grande tenda, percepibile come tale anche dal finestrino dell’automobile che sfreccia nei suoi paraggi. Per ottenere ciò, l’architetto “contorce le membrane strutturali, comprime e quasi schiaccia lo spazio caricandolo di luci arcane; e all’esterno, plasma il volume sognandolo transitabile, con gente che sciama sulle falde del tetto” (Bruno Zevi).L’autostrada entrò inoltre nel dibattito culturale dell’epoca, con articoli e saggi pubblicati sui giornali e sulle riviste dell’epoca, firmati da penne prestigiose come lo storico dell’arte Cesare Brandi, che sottolineava l’importanza delle strade nel “creare” il paesaggio, o come lo scrittore Pier Paolo Pasolini, che si esercitò in una analisi del linguaggio impiegato da Aldo Moro nel discorso di inaugurazione dell’opera.Per capire l’importanza dell’autostrada nell’evoluzione del costume e della società italiana della seconda metà del Novecento, peraltro, basta pensare a quanti film fanno dell’automobile in generale e dell’Autostrada del Sole in particolare l’oggetto della loro narrazione: da Il Sorpasso di Dino Risi (1962, ambientato però sull’Aurelia) al capitolo L’autostrada del sole (1965, scritto da Rodolfo Sonego, diretto da Carlo Lizzani, interpretato da Alberto Sordi e Sylva Koscina) nel film a episodi Thrilling (1965), all’episodio Anna interpretato da Sofia Loren e Marcello Mastroianni in Ieri, oggi, domani, (1963, regia di Vittorio De Sica; premiato con l’Oscar nel 1965: migliore film straniero). Nel 1960 al festival di Locarno, l’Italia era rappresentata da tre lungometraggi e da due cortometraggi: uno di questi, Viadotto sull’Aglio, di Carlo Nebiolo, era un documentario sulla costruzione di un tratto dell’Autosole. Qualche anno dopo, Carlo Verdone sceglierà proprio l’autostrada come set privilegiato del suo Bianco, Rosso e Verdone (1981), narrazione corale e ironica dell’italianità: nel film i colori del tricolore sono assegnati alle rispettive auto dei tre protagonisti delle storie parallele che la compongono. Una Fiat 1100 verde, una Fiat 131 bianca, un’Alfasud rossa.
Timeline Nord e Sud si danno la mano Il 4 ottobre 1964, dopo otto anni di lavori, viene inaugurata l'Autostrada del Sole che collega Milano a Napoli
Evento Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961 Al Museo di Roma in una grande mostra fotografica il ritratto collettivo degli italiani e dell’Italia della rinascita: 160 scatti,...
Evento Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile In mostra documenti, fotografie, filmati d'epoca, oggetti e installazioni interattive e multimediali per raccontare Marconi come non l’avete mai visto
Evento Architetture inabitabili Dal 24 gennaio ai MUSEI CAPITOLINI, CENTRALE MONTEMARTINI la mostra ARCHITETTURE INABITABILI L’esposizione di Archivio Luce Cinecittà esplora la complessità…
Evento Il ritratto del Paese attraverso otto stazioni di grandi città italiane in una Mostra “La Memoria delle Stazioni” realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con Fondazione FS Italiane all’Auditorium Parco della Musica di…