TROISI POETA MASSIMO

Dal 17 Aprile al 27 Ottobre 2019

Troisi poeta Massimo, un percorso tra fotografie private, immagini d’archivio, locandine, audiovisivi e carteggi personali inediti che condurranno il pubblico nell’animo umano di Massimo. Un Pulcinella senza maschera, come era stato definito, naturale erede di Eduardo e capace di attualizzare la tradizione partenopea, sfuggendone dai cliché. Una carrellata di ricordi, che, attraverso musica e immagini, metterà in risalto la poetica, le tematiche, le passioni e i successi di uno dei più grandi attori italiani. Un “mito mite”, un antieroe moderno e rivoluzionario, che più di altri ha saputo descrivere, con sincerità, leggerezza e ironia, i dubbi e le preoccupazioni delle nuove generazioni.

L’esposizione, suddivisa in cinque ambienti, racconta in sequenza cronologica le tappe salienti della vita e della carriera dell’artista: l’infanzia trascorsa a San Giorgio a Cremano, la sua passione per il teatro, la popolarità improvvisa con il gruppo de La Smorfia, la carriera cinematografica come regista e attore. Filo conduttore della mostra, il lato più sensibile e intellettuale: Massimo è stato un poeta senza definirsi tale, ha scritto poesie già in tenera età per ritagliarsi spazi d’intimità negati da una famiglia numerosissima e ha chiuso il cerchio con Il Postino, film in cui la poesia non è solo testo, ma anche e soprattutto un modo di vivere, di vivere poeticamente.

Un percorso raccontato attraverso le testimonianze di Troisi e quelle, inedite e realizzate per l’occasione, di cari, amici e colleghi: Stefano Veneruso, Enzo Decaro, Anna Pavignano, Gianni Minà, Carlo Verdone, Massimo Bonetti, Gaetano Daniele, Renato Scarpa, Massimo Wertmuller, Marco Risi. Lungo il proprio itinerario, la mostra mette in risalto la grande dinamicità del genio campano, una forza non fisica, ma di pensiero. Un vulcano di idee in grado di creare continuamente e su più livelli. Partendo da questo, custodendone il ricordo con delicatezza e senza trionfalismi, si vuole parlare in positivo, lontano dai toni compassionevoli spesso utilizzati. Positivo come la sua inclinazione alla vita, vissuta nel pieno delle proprie possibilità, trasformando gli ostacoli in successi.

Un omaggio affettuoso per ricordare, a 25 anni dalla sua scomparsa, uno dei più grandi talenti comici italiani di tutti i tempi.

 

Biografia e filmografia

Massimo Troisi nasce il 19 febbraio 1953 a San Giorgio a Cremano, cittadina alle porte di Napoli. Ancora studente comincia ad appassionarsi al teatro insieme ai suoi amici Lello Arena ed Enzo Decaro, con cui formerà il gruppo “La Smorfia”. La notorietà del trio giunge nel 1978 con le apparizioni al programma Rai Non stop, a cui seguiranno altre partecipazioni televisive e tournée teatrali.

Dopo alcuni anni di intensa collaborazione La Smorfia si scioglie e Massimo interpreta e dirige il suo film d’esordio Ricomincio da tre (1981), ottenendo uno straordinario successo di pubblico e critica. Nel 1983 esce nelle sale il suo secondo film Scusate il ritardo, mentre l’anno successivo firma insieme a Roberto Benigni Non ci resta che piangere. Nel 1986 vola in Messico per interpretare una piccola parte nel film Hotel Colonial, diretto da Cinzia Th. Torrini. Un anno dopo lo ritroviamo dietro la macchina da presa per dirigere il suo quarto film Le vie del Signore sono finite.

A partire dal 1988 si affida alla direzione del regista Ettore Scola, recitando in Splendor (1988), Che ora è (1989) e Il viaggio di Capitan Fracassa (1990). Nel 1991 dirige il suo quinto film Pensavo fosse amore, invece era un calesse. Da sempre affetto da problemi cardiaci e in attesa di un trapianto di cuore, muore il 4 giugno, il giorno dopo la fine delle riprese de Il postino. La sua ultima interpretazione, così intensa e sofferta, sarà applaudita dal mondo intero, e candidata all’Oscar come miglior attore protagonista.

 

Ricomincio da tre
(Massimo Troisi, 1981)
No grazie, il caffè mi rende nervoso
(Lodovico Gasparini, 1982)
Scusate il ritardo
(Massimo Troisi, 1983)
F.F.S.S., cioè:…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?
(Renzo Arbore, 1983)
Non ci resta che piangere
(Massimo Troisi e Roberto Benigni, 1984)
Hotel Colonial
(Cinzia Th. Torrini, 1986)
Le vie del Signore sono finite
(Massimo Troisi, 1987)
Splendor
(Ettore Scola, 1988)
Che ora è
(Ettore Scola, 1989)
Il viaggio di Capitan Fracassa
(Ettore Scola, 1990)
Pensavo fosse amore invece era un calesse
(Massimo Troisi, 1991)
Il postino
(Michael Radford, 1994)


“Poeta Massimo”: Le canzoni di Massimo Troisi & Enzo Decaro

Che l’anima sublime e gentile di Massimo Troisi si fosse espressa nella sua breve vita anche attraverso delle poesie era qualcosa che ci si poteva anche aspettare. Ma ciò che oggi la loro riscoperta rende teneramente curioso è il pensare ad un Troisi appena 22enne che insieme al suo amico Enzo Decaro – siamo nel 1975, poco prima del grande successo de La Smorfia – vestono di note questi versi immaginandone un destino nel mondo della canzone. Un sogno di ragazzi tradotto in atmosfere tenui, lampi di melodia, strofe armonizzate su accordi semplici che Enzo, chitarrista e discreto musicista, suonava seguendo quelle catene di pensieri che il cuore di Massimo, “quel cuore malandato” come dice ne “Al mio cuore”, una delle più belle, spingeva sempre in profondità.

Sono dodici queste poesie-canzoni di Massimo Troisi ed Enzo Decaro musicate oggi in una forma più compiuta ed “organizzata” grazie ad un gruppo eletto di musicisti, da Rita Marcotulli James SenesePaolo FresuCecilia Chailly, Daniele Sepe, Gianni Oddi, Ezio Bosso, Fabio Treves, Solis String Quartet,Diego Moreno, Marcello ColasurdoLino Cannavacciuolo cui è stato chiesto di entrare nei tanti mondi interiori di Massimo evocati da questi versi.
Il tutto sviluppato da una manciata di fogli ingialliti con tante cancellature, ripensamenti, rifacimenti ed una sola musicassetta con le relative tracce e bozze musicali. Una busta che la letteratura in questi casi vorrebbe dimenticata e ritrovata per caso magari in un baule polveroso in soffitta. Invece Decaro di quella cassetta ricordava molto bene l’esistenza e aveva iniziato timidamente a infondergli – trenta anni dopo, un tempo che metteva al riparo da ogni malevola ipotesi di sfruttamento – quella vita che reclamava: si trattava di testimoniare un aspetto importante ed inedito del grande talento di Massimo, la sua “ars poetica”, un momento nato sinceramente e spontaneamente tanti anni prima da una grande amicizia, al culmine di quelle intese e quegli entusiasmi giovanili che passano una sola volta nella vita.

Forse il tassello mancante per comprendere pienamente e intimamente quella straordinaria umanità che l’enorme sviluppo televisivo e cinematografico del suo successo aveva reso non completamente percepibile fino a “Il postino”, il suo testamento poetico e spirituale. In “POETA MASSIMO” la voce di Enzo Decaro cantante restituisce con emozione e rispetto l’immediatezza di quei momenti che il tempo non ha corrotto. L’amore timido di “Grazie” (“Grazie a te che t’inventi discorsi dai miei silenzi… a te che scrivi poesie dove io sono io e non un eroe…”); l’amara consapevolezza dell’ingiustizia di “Pulciné” (“Male a chi crede che va in Paradiso solo il pezzente e il ricco avrà il castigo”); la triste indifferenza di “Quanta brava gente”; il senso della precarietà di “La frontiera della vita”; la struggente dedica alla madre di “Rimpianto” (“Io sciupai il tuo candido seno di giovane madre, di donna piacente”); l’ingenua visione di un Cristo immolato invano di “Gesù Crist” (“Mo’ se starà magnann e ‘mmane, mo’ ch’a giustizia sta tanto luntane…”; la sua insopprimibile voglia di raccontare, inventare e allo stesso tempo di mettere a nudo le sue paure in “Senza umiltà”: tanti semi di quello cha sarà il Troisi attore, sceneggiatore, regista. Oggi sappiamo anche poeta, imperdibile “Poeta Massimo”.

Credits

Prodotto da Enzo Decaro & Riccardo Cimino
per Signore e Signori

Edizioni Musicali: Ala Bianca Publishing – Signore e Signori

Hanno suonato:

Ezio Bosso: Contrabbasso   Corrado Calignano: Basso
Lino Cannavacciuolo: Violino   Riccardo Cimino: Chitarre e Tastiere
Cecilia Chailly: Arpa   Marcello Colasurdo: Voce e Tammorra
Enzo Decaro: Voce e tastiere   Paolo Fresu: Tromba
Ivano Leva: Piano   Rita Marcotulli: Pianoforte
Moustapha Mbengue e i Tamburi di Gorèe: Voce e percussioni
Diego Moreno: Chitarre   Gianni Oddi: Sax
Biagio Pisani: Batteria   Gianluca Salerno: Percussioni
Javier Salnisky: Bandoneon   Raul “Cuervo” Scebba: Percussioni
James Senese: Sax Tenore   Daniele Sepe: Thin Whistle
Alexandra Stefanato: Violino   Fabio Treves: Armonica
Solis String Quartet: Archi e Chitarra acustica

Produzione Artistica Enzo Decaro
Ambientazioni sonore Riccardo Cimino
Registrato e mixato da Riccardo Cimino presso STUDIOSUONI – Roma
Mastering Roberto Barillari – Fonoprint
Arrangiamento pre-produzione Diego Moreno

 

Grazie

 

Al mio cuore

 

Pulcinè

 

Quanta brava gente

 

La frontiera della vita

 

La frontiera della vita

 

Pensiero vestito

 

Rimpianto

 

Angiulillo

 

Il principe

 

Gesù crist

 

Senza umiltà

 

Stanotte messaggio di tenerezza