I 100 anni del Luce ad Arte in Nuvola con le opere di Quayola

Dal 22 al 24 Novembre 2024
Un nucleo di 6 fotografie e 2 estratti video collocati al livello -1 nello stand Luce Archivio Cinecittà

Lo scorso maggio, nell’ambito delle iniziative organizzate per i 100 anni dell’Istituto Luce, venne presentata l’opera “LUCE” di Quayola come evento, performance e installazione immersiva sul monumentale schermo del Teatro 18 di Cinecittà, lo smart stage con uno dei ledwall più grandi d’Europa per riprese virtuali.

In quell’occasione l’artista romano analizzò migliaia di immagini e video dell’Archivio Luce mediante sofisticati software di analisi per estrapolare dati legati a caratteristiche, movimento e composizione. In seguito, attraverso una pratica che unisce tradizione pittorica e ricerca tecnologica, Quayola è riuscito a dare nuova vita ai materiali dell’Archivio Luce.

In quell’occasione Quayola dichiarò: “Credo che non ci sia mai stato un momento in cui il dibattito ‘reale vs artificiale’ sia stato più rilevante di come è ora e di come sarà negli anni a venire.
Nel mio lavoro cerco di riflettere sul fatto che viviamo in un’epoca permeata dalle nuove tecnologie, dove lo sguardo umano si ibrida con quello degli apparati tecnologici. La tecnologia, in quanto amplificatore delle percezioni umane, imprime alla realtà una modalità di visione che è allo stesso tempo aliena e rinnovata.
La macchina e il suo linguaggio, il codice, sono portatori di un’innovazione estetica che prende forma in una nuova gestualità; in LUCE i dati estratti dalle immagini e dai video di archivio diventano nuove unità espressive“.

L’AUTORE

Quayola impiega la tecnologia come lente per esplorare le tensioni e gli equilibri tra forze apparentemente opposte: il reale e l’artificiale, il figurativo e l’astratto, il vecchio e il nuovo. Costruendo installazioni immersive, spesso ospitate in siti architettonici storicamente significativi, è impegnato nella reinvenzione delle immagini canoniche attraverso le tecnologie contemporanee. La pittura paesaggista, la scultura e l’iconografia classica sono alcune delle estetiche tradizionali di cui si serve come punto di partenza per le sue opere d’arte ibride e installazioni immersive. La sua pratica variegata si basa sulla creazione di software personalizzati, per declinarsi attraverso performance audiovisive, video, sculture o opere su carta.
Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni internazionali tra le quali V&A Museum di Londra, Park Avenue Armory di New York; National Art Center di Tokyo; UCCA di Pechino, How Art Museum di Shanghai, SeMA di Seoul; Palais de Tokyo di Parigi; Ars Electronica Festival di Linz; Sonar Festival di Barcellona e al Sundance Film Festival.
Quayola collabora frequentemente con numerosi progetti musicali, lavorando al fianco di compositori, orchestre e musicisti, tra i quali la London Contemporary Orchestra, la National Orchestra di Bordeaux, l’Ensemble Intercontemporain, Vanessa Wagner, Jamie XX, Mira Calix, Plaid e Tale Of Us.
Nel 2013 è stato premiato con il Golden Nica ad Ars Electronica.