Il traforo del Monte Bianco, un ponte ideale tra Italia e Francia

Dopo tre anni di lavori e più di undici chilometri di lunghezza, il traforo che collega Courmayeur con Chamonix fu inaugurato il 16 luglio del 1965

È la grande giornata, l’ora X del Monte Bianco, l’inaugurazione del traforo, la più lunga galleria stradale del mondo. Al presidente Saragat, giunto a Courmayeur, dirigenti e maestranze della Condotte d’Acqua hanno offerto un ricordo dell’opera che essi stessi hanno costruito. Il nome scende negli abissi del ricordo, come questi uomini coraggiosi scesero nelle viscere della montagna“.

Con i tipici toni tra l’enfatico e il solenne, il Caleidoscopio Ciac del 22 luglio del 1965 annunciava l’inaugurazione della grande opera che da quel momento avrebbe collegato Courmayeur con Chamonix.

Il servizio racconta dettagliatamente le tappe che hanno portato a questo importante risultato per concludere: “Oggi l’opera è una luminosa realtà, un invitante strada perché gli europei sentano più vicini i popoli che parlano sì un’altra lingua, ma che hanno gli stessi ideali e gli stessi interessi. Solennemente l’hanno inaugurata percorrendola per primi fianco a fianco il presidente Saragat e il presidente De Gaulle. Un incontro importante in un momento in cui la via dell’Europa sembra sbarrata da incomprensioni che speriamo momentanee. E appunto per questo il grande traforo è un invito e un atto di fiducia nel domani. È un augurio. È la stessa fiducia che animò i presagi dello scienziato De Saussure, che nel 1787 immaginò per primo una strada sotto il Bianco. La stessa fiducia che per tre anni guidò, tra immani sacrifici nel cuore delle Alpi, l’esercito di braccia e di acciaio dei lavoratori del Bianco“.