12 luglio del 1928, inaugurato a Bolzano il monumento alla Vittoria d’Italia

Vittorio Emanuele III inaugura il Monumento da sempre al centro di molte polemiche

Durante gli anni del fascismo furono inaugurati lungo tutta la penisola moltissimi monumenti che celebravano la vittoria della prima guerra mondiale e il sacrificio di molti italiani. Benché voluti dal regime era spesso il re a presiedere queste celebrazioni.

Tra i più famosi vi è sicuramente quello di Bolzano. Voluto da Mussolini, anche per ribadire l’italianità dell’Alto Adige in un momento in cui i tedeschi continuavano ad avanzare pretese su quella parte di territorio, il Monumento alla Vittoria fu realizzato su progetto dell’architetto Marcello Piacentini e venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 12 luglio del 1928. Al suo interno sono contenute sculture a memoria di Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa.

Dopo la guerra furono, invece, fatti diversi tentativi per demolirlo o per lo meno cambiarne nome. Soprattutto Alex Langer, si battè in questo senso e riprendendo un progetto della figlia di Cesare Battisti, Livia, chiese che il monumento divenisse un simbolo di monito e di memoria autocritica. Nel 1978 l’opera di Piacentini fu oggetto di un attentato da parte di terroristi altoatesini a dimostrazione che anche a 60 anni dal termine della prima guerra mondiale certe tensioni non erano completamente sopite.