Israel che visse a Cinecittà

Quando la città del cinema ospitò i profughi al termine della seconda guerra mondiale

Un teatro di posa è un luogo di produzione che gli addetti ai lavori considerano una grande scatola vuota fatta apposta per fare da cornice alla realizzazione di un mondo, una storia, un sogno immaginati da qualcuno. In alcuni casi questi teatri sfoggiano qualità tecniche e grandezze tali da renderli addirittura famosi. Pochissimi al mondo possono anche vantare un passato vero, reale e tutto loro. Il Teatro 5 di Cinecittà rientra tra questi. Eletto da Federico Fellini il suo preferito, il teatro più grande degli Studios con i suoi 2800 mq, non è stato solo la Via Veneto de La dolce vita o la Basilica San Pietro di The Young Pope, ma si è trasformato in una casa per i tanti rimasti senza una dimora a Roma tra il 1944 e il 1950.

Con l’attività cinematografica interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale, Cinecittà diventa un campo profughi e il Teatro 5 si trasforma in un gigantesco dormitorio. Qui trovano alloggio sfollati romani, figli di coloni italiani in Libia, esuli giuliano-dalmati, sopravvissuti all’Olocausto. Tra questi anche una coppia di giovani ebrei sfuggiti all’orrore della guerra, Klara e Imre che incontratisi e innamoratisi nelle fila del movimento giovanile Hashomer Hatzair, parte alla volta della Palestina ancora sotto mandato britannico. Ma giunti in Italia, Klara scopre di aspettare un bambino e la partenza salta. Israel che visse a Cinecittà ripercorre la storia di quel viaggio rimandato e della primissima infanzia di un bambino cresciuto e vissuto per due anni nel Teatro 5.

Israel che visse a Cinecittà

Prodotto da Istituto Luce Cinecittà e Fondazione Museo della Shoah, e presentato in anteprima il 7 novembre nella Sala Fellini all’interno degli Studios, il corto segue Israel imbarcarsi in un viaggio della memoria che lo vede tornare sui viali dove ha imparato a camminare. La sua testimonianza si mischia e sovrappone a quella della madre Klara che lo ha allevato raccontandogli come Cinecittà sia stato il luogo magico che li ha visti prima tornare alla vita e poi diventare una famiglia. Dopo la presentazione ora il corto Israel che visse a Cinecittà entra a far parte dei contenuti originali di Cinecittà si Mostra, l’esposizione permanente che permette a tutti di visitare gli studi cinematografici, all’interno degli speciali percorsi tematizzati a carattere storico inclusi periodicamente nell’offerta ai visitatori.

Oggi, Israel Levi ha 73 anni e vive in Israele a Yehud.

Qui potete leggere il pezzo di presentazione su Cinecittà News