La Garbatella, un quartiere di Roma

Uno dei quartiere più popolari di Roma, la Garbatella, ha più di un secolo di vita

La principessa Giovanna di Savoia, come vediamo nel servizio di apertura, nel 1929 si reca in visita ai bambini di un nuovo quartiere di Roma, la Garbatella. Sono le immagini più vecchie presenti in archivio su questo luogo della capitale. Sorto nel 1920 è fornito di case popolari e il regime è solito organizzarci, come in altre zone della città, la befana fascista. Nel 1931, in visita nella capitale, ci passa anche il Mahatma Gandhi. Nel 1933 viene inaugurata una scuola intitolata a Michele Bianchi, uno dei protagonisti della Marcia su Roma, il cui busto fu ritrovato nel 2016, gettato in un angolo, quando l’Istituto aveva preso da tempo il nome di Scuola Cesare Battisti.

Anche dopo la guerra si continuano a costruire nuovi lotti di case popolari, la befana non è più fascista, ma continua a portare doni alla Garbatella.

Nel 1958 una frana minaccia di far crollare un palazzo di nuova costruzione, ma gli abitanti non hanno alcuna intenzione di lasciare le loro abitazioni.

 

La Garbatella negli anni Cinquanta e Ottanta

Nel 2008 Leonardo Tiberi, per Istituto Luce Cinecittà pubblicò un documentario dal titolo La città garbata –  L’affascinante storia del polo industriale romano, della Garbatella e della sua gente. Nella descrizione del DVD possiamo leggere: “Da un fiume che porta la vita, il Tevere, nasce la storia di un quartiere, la Garbatella, unico non solo nella Capitale, ma anche in Italia. Un quartiere che deve la sua vita, ai primi del ‘900, all’intuizione utopica, ma non troppo, del sindaco Ernesto Nathan che voleva dare a Roma una veste più moderna, ispirata alle altre grandi capitali europee, con la creazione di un forte polo industriale e di accoglienti abitazioni per chi vi avrebbe lavorato. Ora di quelle fabbriche rimangono solo vestigia di archeologia industriale, ma il quartiere “garbato” resta ancora integro o quasi, nonostante il passare degli anni. È una piccola “città” all’interno della Metropoli. Un’isola ancora oggi felice dove il tempo sembra non trascorrere mai in una bizzarra commistione di stili architettonici, di verde prorompente e di grande umanità. Un luogo scoperto dal cinema e amato da registi come Pier Paolo Pasolini e Nanni Moretti con le sue strade ed i suoi vicoli, dove scorrazzarono bambini anche Alberto Sordi e Maurizio Arena, ancora immersi in un’atmosfera di pace e di tranquillità. Come diventa invece una scoperta di vecchie strutture industriali dall’aria imponente e, perché no, anche vezzosa il navigare sul vicino Tevere. Immagini di un mondo unico e a lungo dimenticato tra “le pieghe del tempo“.