La quattordicesima edizione del Trevignano FilmFest

Da venerdì 21 novembre a domenica 23 al cinema Palma tre giorni di proiezioni, riflessioni e dibattiti alla presenza di ospiti italiani e internazionali con al centro i cento anni dell'Istituto Luce

Dopo le ultime tre edizioni, dedicate rispettivamente alle nuove fragilità maschili (2022) ai rapporti fra genitori e figli (2023) e, nel 2024, a “Riveder le stelle – Il cinema racconta il sogno di un mondo diverso” in cui i diritti delle persone venissero meglio garantiti e i sogni si potessero realizzare, nel 2025 il Trevignano FilmFest  ha deciso di tornare con i piedi per terra, cercando di capire se invece la memoria condivisa, l’esplorazione del ricordo, la valorizzazione degli archivi, possano fornirci dei mezzi per comprendere in pieno il momento negativo che incombe sulle nostre società.

Lo spunto è venuto da una grande ricorrenza storica, i cento anni compiuti proprio in questo mese di novembre dall’Istituto Luce che hanno offerto il titolo della rassegna: “Anni Luce – Un secolo dell’Istituto, il cinema esplora la memoria”. Nelle due sale dello storico Cinema Palma sulle rive dei Lago di Bracciano, che compie proprio in questo 2025 ottantacinque anni di vita, da questo venerdì 21 novembre a domenica 23 verranno proiettati 10 film sul tema prescelto, per la quattordicesima edizione della rassegna, che eccezionalmente non si è svolta in settembre.

Agli spettatori saranno offerte due anteprime, entrambe spagnole. Sabato 22, “Bus 47”, e domenica 23 “Marco, The Invented Truth”.

Si inizia alle 16.30 di venerdì 21, subito dopo l’inaugurazione del sindaco della cittadina, Claudia Maciucchi, con quattro imperdibili documentari dell’Istituto Luce. Il più curioso, del 1931, mostra l’idrovolante che dal lago di Bracciano era in servizio sino a Napoli. Al centro del pomeriggio, “La macchina delle immagini di Alfredo C.” di Roland Sejko, su un operatore che parte nel 1939 con l’esercito alla conquista dell’Albania e vi rimane trattenuto quando l’Albania viene liberata e chiude i suoi confini. Altri due documentari con in sala i registi Paola Randi, Giovanni Piperno, e la sera “100 di questi anni”, ospite in sala Francesca Mazzoleni.

Sabato “Gli Uccelli del Monte Qaf”, sul distacco forzato di una figlia dai suoi genitori, che vivono in Iran: viene dalle ultime Giornate degli autori di Venezia, e il suo coregista, Morteza Ahmadvand, sarà nostro ospite. A metà pomeriggio, di Palestina parlerà “Bye Bye Tiberias”, della giovane regista Lina Soualem, parigina di nascita, palestinese di origine, che racconta la storia tormentata di quattro generazioni di donne palestinesi, con in primo piano la madre, l’attrice Hiamì Abbas. Alla fine del film, ecco una delle ospiti più importanti, la professoressa Anna Foa, Premio Strega per la saggistica 2025 con “Il suicidio di Israele”, che verrà intervistata dall’editore Giuseppe Laterza. La sera, come anticipato, l’anteprima di “Bus 47”, commovente film spagnolo diretto da Marcel Barrena, che racconta la storia vera di Manolo Vital, un autista di bus di Barcellona che nel 1978 guidò una rivolta pacifica per portare il servizio di autobus nel quartiere popolare di Torre Barò, all’epoca tagliato fuori da tutto.

Brillante anche il pomeriggio di domenica. Prima “Indietro così!” di Antonio Morabito, reduce con successo dalle ultime Giornate degli Autori di Venezia. E poi il docu-rivelazione “Roberto Rossellini – Più di una vita” di Raffaele Brunetti, Ilaria De Laurentiis e Andrea Paolo Massara, che racconta un periodo sconosciuto della vita del grande regista, iniziato con un viaggio in India. La sera, infine, la seconda anteprima spagnola, “Marco The Invented Truth”, diretto da Aitor Arreghi e Jon Barano, sulla storia del sindacalista iberico Enric Marco, che per anni aveva mentito a tutti, fingendosi un sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti.