Pier Paolo Pasolini, un intellettuale raro

Il 2 novembre 1975 veniva barbaramente assassinato Piero Paolo Pasolini. L'Italia avrebbe avuto ancora bisogno dei suoi racconti

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La mattina del due novembre 1975, all’Idroscalo di Ostia, alle porte di Roma, viene rinvenuto il cadavere martoriato di Pier Paolo Pasolini, scrittore, poeta e regista: un intellettuale completo, molto raro e molto scomodo nel panorama culturale italiano di quegli anni.La notte stessa viene arrestato Pino Pelosi: diciassette anni, ragazzo di borgata, proprio uno di quelli che Pasolini aveva descritto nei suoi romanzi, che aveva cercato di capire e di spiegare, partendo dalla loro vitalità per arrivare alla loro omologazione, tanto culturale quanto sociale.Forse gli somiglia troppo a quei ragazzi, fino a far sembrare un brutale omicidio la nemesi storica di una vita.Pelosi confessa subito l’omicidio parlando di una colluttazione finita drammaticamente dopo delle avance dello scrittore friulano. A distanza di 44 anni restano molti dubbi sulla reale dinamica di quanto avvenne la mattina del giorno dei morti del 1975.Ricordiamo Pasolini con questa galleria di foto scattate a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta e con le parole dello stesso Pasolini: “In tutta la mia vita non ho mai esercitato un atto di violenza, né fisica, né morale. Non perché io sia fanaticamente per la non-violenza Non ho mai esercitato nella mia vita alcuna violenza, né fisica né morale, semplicemente perché mi sono affidato alla mia natura, cioè alla mia cultura”.