Gino Bartali, giusto tra le nazioni, un campione completo

Il 5 maggio del 2000 moriva Gino Bartali. Dai grandi trionfi alla rivalità con Coppi, il ritratto di un grande campione

Quando nel 1948 Gino Bartali vince il Tour de France ha 34 anni ed è professionista da 14. Quella vittoria, una delle tante per il ciclista toscano, ebbe un ruolo fondamentale per la storia d’Italia: pochi giorni prima Antonio Pallante aveva sparato al segretario del Partito Comunista Palmiro Togliatti. Ne erano seguiti disordini si piazza con diversi morti. Il trionfo di Bartali a Parigi riportò un po’ di calma nel paese. La leggenda vuole che fosse stato Alcide De Gasperi a cercare il ciclista per incitarlo a una grande impresa, che bissasse quella di dieci anni prima, quando trionfò sulle strade di Francia.

 

 

 

Dagli anni Trenta ai Sessanta Gino Bartali nell’archivio fotografico

Il primo servizio in Archivio in cui compare Gino Bartali è del 1935, quando il campione toscano arriva secondo al giro di Romagna preceduto da Learco Guerra: non è ancora famoso tanto che lo speaker del Giornale Luce sbaglia l’accento del suo cognome.
Nel 1937 Bartali vince il giro del Piemonte, mentre dell’anno successivo è la prima vittoria al Tour. Nel 1939 trionfa nella Milano Sanremo.
Nel 1940 l’Italia entra in guerra. Bartali vince il titolo di campione d’Italia che si assegna in una competizione in onore dei soldati al fronte.
Terminata la guerra si torna a gareggiare e nel ciclismo si ricomincia da dove si era finito: i rivali sono sempre Bartali e Coppi: nel giro d’Italia del 1946 il primo batte il secondo di soli 47 secondi che si rifa’ vincendo la Milano Sanremo. L’anno successivo si invertono: a Coppi il Giro a Bartali la Milano Sanremo. Lo stesso anno ottiene l’onorificenza di Cavaliere di San Silvestro.
Il 1948 è l’anno della vittoria del suo secondo e ultimo Tour de France: al ritorno in Italia dopo l’impresa il ciclista toscano è ricevuto con tutta la sua squadra prima al Quirinale e poi in Vaticano.
Un divertente servizio del 1950 ci racconta una partita di calcio tra “coppiani” e “bartaliani“. Dello stesso anno è l’ultima grande vittoria di Bartali che a 36 anni si impone ancora una volta nella Milano Sanremo.
Nel 1951 Bartali vince una drammatica edizione del giro del Piemonte, durante il quale, a seguito di una caduta, perde la vita Serse Coppi, fratello di Fausto.
L’anno successivo domina il giro dell’Emilia, successo che bisserà nel 1953, anno in cui coglierà anche la sua ultima vittoria ufficiale al Giro di Toscana. L’anno si chiude con il campione vittima di un incidente stradale che gli causerà la rottura di due costole e di fatto metterà fine alla sua carriera, che annuncerà nel febbraio del 1955, restando comunque nel mondo del ciclismo.
Nel 1957 lo troviamo in una battuta di caccia con il suo amico rivale Fausto Coppi, del quale, nemmeno tre anni più tardi, dovette assistere ai funerali.
Ne 1958 appoggia la candidatura in Parlamento di Vincenzo Torriani che dal 1949 e per quarant’anni fu il patron del Giro d’Italia.
Del 1989 è l’ultimo cinegiornale in Archivio con la presenza di Gino Bartali: i festeggiamenti della Colnago che dal 1954 produce biciclette da corsa.