Il primo 11 settembre: nel 1973 il golpe di Pinochet in Cile

11 settembre 1973, un colpo di stato fascista di Augusto Pinochet mette fine al governo di Salvador Allende

In molti, l’11 settembre del 2001, guardando le immagini del World Trade Center colpito dagli aerei dei terroristi, fecero una connessione con un altro 11 settembre, quello del 1973 in Cile dove un colpo di stato militare portò al potere il generale Augusto Pinochet, il quale, instaurando nel paese una feroce dittatura, mise fine all’esperienza del governo di Unidad Popular di Salvador Allende, al potere dal 1970.

Primo presidente marxista democraticamente eletto nelle Americhe e fautore di una via cilena al socialismo, Allende entrò da subito in contrasto con le fasce più conservatrici della società cilena e, soprattutto con gli Stati Uniti cosa che, tre anni più tardi, segnò la sua fine. Assediato nel palazzo presidenziale, morì durante le prime ora del golpe, probabilmente suicida.

La repressione che seguì fu durissima. Al termine della dittatura si conteranno più di trentamila vittime e migliaia di persone torturate. Pinochet restò al potere fino al 1990 e continuando a controllare il paese anche negli otto anni successivi in qualità di Comandante in capo dell’esercito cileno.

A tutto questo pensò certamente Ken Loach, quando nel 2002, nell’episodio che realizzò per il film collettivo 11 settembre 2001, immaginò di dare la parola a un profugo cileno a Londra che decide di scrivere ai parenti delle vittime delle Twins Tower.

 

In archivio sono presenti pochi cinegiornali sul golpe di Pinochet e tutti concentrati sulle reazioni che si ebbero nel nostro paese.

Il grande poeta Pablo Neruda, scomparso 12 giorni dopo il colpo di stato, ufficialmente per un tumore ma in circostanze non ancora completamente chiarite, può essere considerata una delle vittime più illustri del golpe cileno. Nel 1967 era stato in Italia per ritirare il premio Viareggio internazionale, come testimonia questo cinegiornale Radar.