La mostra del cinema di Venezia

Dal 30 agosto al 9 settembre l'80° edizione della Mostra del Cinema di Venezia

Il primo cinegiornale in archivio ad interessarsi della Mostra del Cinema di Venezia è datato 1935: siamo alla terza edizione della kermesse lagunare. Il conte Giuseppe Volpi di Misurata, che della mostra era stato ideatore, assegna la Coppa Mussolini a Casta Diva come miglior film italiano e a Anna Karenina come miglior film straniero. Soltanto dal dopoguerra, con l’introduzione del Leone d’oro, il premio sarà uno solo.

Due anni dopo a essere premiato sarà il kolossal Scipione l’Africano, molto seguito nella sua realizzazione dai cinegiornali Luce. Sempre l’edizione del 1937 vedrà la vittoria come straniero di un film non tedesco, Un carnet de bal. Dal 1938, anno in cui viene premiata Leni Riefenstahl per Olympia, saranno solo lavori degli alleati ad assicurarsi la Coppa Mussolini.

Nel 1942, in piena guerra, si tiene l’ultima edizione dell’era fascista: a vincere saranno Bengasi di Augusto Genina e Il grande re di Veit Harlan. Tra gli ospiti d’onore il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels.

La Mostra del Cinema di Venezia dal 1935 al 1971 nei Cinegiornali dell’Archivio Luce

 

Finita la guerra la voglia di tornare a vivere prorompe. Nel 1946 la Manifestazione Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia non è numerata e quella successiva del 1947, sarà l’8. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Da allora i cinegiornali seguono con molta attenzione la kermesse veneziana. Per fare solo un esempio, La settimana Incom, uscita dal 1946 al 1965, dedica all’evento ben 67 servizi, tra i quali diversi numeri unici. D’altra parte è uno dei momenti di massima mondanità che da allora si vivono in Italia. L’edizione del 1951 vede la presenza di ospiti inaspettati, come recita il titolo della Incom.

Con la diffusione della televisione l’attenzione dei cinegiornali per Venezia diminuisce sensibilmente, tanto che l’ultimo che se ne occupa, presente in archivio, è un Panorama Cinematografico del 1971.

Con la recente acquisizione del Fondo di Mario Canale, la cui catalogazione è ancora in corso d’opera, abbiamo servizi e interviste che vanno dagli anni Ottanta ai primi Duemila.