Littoria, la posa della prima pietra

Il 30 giugno 1932 la posa della prima pietra di Littoria

Il 30 giugno del 1932, per iniziativa dell’Opera Nazionale Combattenti, viene posta la prima pietra di Littoria, la città dell’Agro Pontino, che al termine della seconda guerra mondiale prenderà il nome di Latina.

Inaugurata il 18 dicembre dello stesso 1932, Littoria, come molti dei nuovi centri urbani che videro la luce nell’Agro Pontino, fu abitata prevalentemente da coloni provenienti dal Veneto, dal Friuli e dall’Emilia. Mussolini, e su questo batté molto la propaganda di regime, comprese la forte valenza simbolica che poteva avere attribuire al fascismo il merito di aver fatto nascere nuove città, in un paese nel quale l’emigrazione era ancora molto alta. Littoria fu la più grande di queste città.

Le città di fondazione furono erette tutte più o meno sullo stesso modello, e tutte con lo stesso intento: realizzare la rivoluzione agraria che Mussolini aveva promesso ai suoi reduci e su cui voleva fondare l’impero autarchico. Antonio Pennacchi, lo scrittore che forse più di altri ha studiato il fenomeno, nel suo libro Fascio e martello: viaggio per le città del duce, ne arriva a contare quasi 150. Oggi molte di esse, a cominciare da Latina, sono gandi centri, altre sono quasi abbandonate. Tutte però hanno una storia comune.