Doppio focus a Villa Medici sull’occupazione fascista dell’Albania

Verrà presentato il film di Roland Sejko 'La macchina delle immagini di Alfredo C.'

Un evento poco dibattuto del colonialismo fascista verrà affrontato il prossimo 13 marzo a Villa Medici: l’occupazione italiana dell’Albania dal 1939 al 1943: pochi anni durante i quali il regime utilizzò il paese balcanico per farne un cantiere nel cuore dell’Europa trasformandone la struttura politica, sociale, urbanistica e culturale.

A partire da un approccio visivo, sfruttando una metafora ottica (quella del doppio focus), si tenterà di stimolare nuove riflessioni non solo sul potere memoriale degli archivi, ma anche sul cinema come fabbrica di immaginari e narrazioni politico-ideologiche. Verranno così confrontate e interrogate le produzioni conservate presso gli Arkivi Qendror Shtetëror i Filmit (Archivio centrale statale del film) di Tirana e l’Archivio Luce di Roma, cercando di decostruire le strategie retoriche elaborate dal fascismo italiano e dal socialismo albanese per narrare il periodo dell’occupazione. Da questa analisi, che mette il cinema al centro della costruzione ideologica dei due regimi, verrà anche aperta una discussione sulla contemporaneità, e soprattutto su come sia possibile oggi, attraverso il linguaggio cinematografico, ripensare criticamente questo capitolo doloroso della storia.

Nell’ambito di questa iniziativa verrà proiettato il film di Roland SejkoLa macchina delle immagini di Alfredo C.‘ che ha vinto il Nastro d’Argento come Miglior Docufilm 2022 ed è stato selezionato nella decina dei documentari in concorso per il Premio David di Donatello.

 

PROGRAMMA

15:00 – 16:30 proiezione Lulëkuqet mbi mure (1976) di Dhimitër Anagnosti

Il film parla di giovani residenti di un istituto albanese per orfani durante l’occupazione fascista che sono costretti dal direttore a pulire le scritte antifasciste dai muri. Quattro amici, Jaçe, Lelo, Bardhi e Tomi organizzano la caduta dalle scale del loro perfido guardiano. Perseguitati dal guardiano e oppressi dal direttore, i giovani cercano di ribellarsi essendo anche difesi e ispirati da uno dei loro professori.

16:30 – 17:30: Tavola rotonda moderata da Carmen Belmonte (Università di Padova/Bibliotheca Hertziana – MPI) con Alberto Basciani (Università Roma Tre), Marinela Ndria e Eriona Vyshka (Arkivi Qëndror Shtetëror i Filmit – AQSHF, Tirana), Roland Sejko (Archivio Luce)

18:30 – 21:00: proiezione del film La macchina delle immagini di Alfredo C. (2021) di Roland Sejko – alla presenza del regista

Aprile 1939. L’Italia fascista occupa l’Albania. Migliaia di italiani, operai, coloni e tecnici, vengono trasferiti nel paese.
Novembre 1944, l’Albania è liberata. Il nuovo regime comunista chiude i confini e pone all’Italia decine di condizioni per il rimpatrio dei suoi concittadini. Nel 1945 in Albania si trovano trattenuti ancora 27.000 italiani tra reduci e civili.
Tra di loro c’è anche un operatore cinematografico. Alfredo C., operatore della propaganda fascista, ha girato per cinque anni l’Albania con la sua cinepresa. Prima, per quasi un ventennio, ha immortalato la capillare macchina del regime. Ora, da un giorno all’altro, deve fare lo stesso, ma per un regime comunista. Chiuso nel suo magazzino, circondato da migliaia di pellicole, Alfredo C. rivede su una vecchia moviola quello che ha girato. La sua storia. È il suo film quello che vediamo. E forse, non solo il suo.

Dopo la proiezione del film, presentato in selezione ufficiale alla 78° Mostra di Venezia nel Concorso Orizzonti Extra e vincitore del Nastro d’Argento come Miglior Docufilm, il regista parteciperà a una discussione con il pubblico moderata da Alessandro Gallicchio.