Luce sulla Fiat

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 11 Luglio 2019

Nata a Torino nel luglio 1899, la Fabbrica Italiana Automobili Torino è andata nel corso dei decenni allargando il suo campo d’interesse fino a diventare uno dei più importanti gruppi finanziari privati italiani.
Durante il ventennio fascista i rapporti tra l’azienda torinese e il regime furono molto stretti. Ma se da un lato la politica autarchica propugnata da Mussolini aiutò la Fiat a espandersi enormemente sul mercato interno, dall’altro ne frenò quasi completamente lo sviluppo all’estero. Di fatto però se prima del conflitto mondiale la Fiat era al trentesimo posto per capitalizzazione tra le industrie italiane, all’indomani dell’armistizio occupava stabilmente il terzo posto.

Fabbrica Italiana Automobili Torino o più semplicemente la Fiat

Veduta aerea delle Officine Fiat Lingotto, 1928
Veduta di uno dei fabbricati del complesso del Lingotto, 1928
Scorcio della pista di prova delle Officine Fiat Lingotto con automobili schierate per il collaudo, 1928
Giornalisti stranieri all'esterno degli stabilimenti Fiat Lingotto, 1940
Presentazione della nuova vettura Fiat 600 multipla ripresa con e senza persone a bordo in piazza San Pietro a Roma, 1956
Una Fiat 600, 1956
Presentazione al Viminale della nuova Fiat 500, 1957
Presentazione al Viminale della nuova Fiat 500: il presidente del Consiglio Adone Zoli scende dalla macchina, 1957
Sciopero alla Fiat, 1980
Sciopero alla Fiat. Un grande cartello contro Agnelli, Romiti e Annibaldi, 1980
Operai al termine di una manifestazione davanti alla Fiat, 1980
Il segretario della FIOM Pio Galli tiene un comizio davanti ai cancelli della Fiat, 1980
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La guerra lasciò sul terreno un cumulo di macerie e una produzione ferma a dieci anni prima; ma Valletta prima e Gianni Agnelli dopo seppero risollevare l’azienda italiana. Già nel 1949 viene lanciata sul mercato una delle auto che avrà maggiore successo negli anni a seguire: la 500, un cui prototipo era già stato presentato nel 1936 e che insieme al modello un po’ più grande, la 600, diventerà la rappresentazione iconografica del boom economico italiano. Con gli anni seguiranno molte altre vetture, dalla 850, lanciata nel 1964, alla 124, la 126 e poi la Regata, la Ritmo, la Panda, la Uno, tutte macchine che faranno la fortuna dell'azienda torinese.

Gianni Agnelli fu presidente della casa torinese dal 1966 al 1996, anno in cui lascerà la guida a Cesare Romiti, sebbene continuerà ad occuparsi dell’azienda di famiglia fino alla sua morte, avvenuta nel gennaio del 2003. Durante i 30 anni della sua guida la Fiat incrementò la vocazione multinazionale e plurisettoriale dell'azienda: dalle aperture al mercato sovietico negli anni sessanta all’accordo del 1976 con il quale la Fiat cedette alla Libia del colonnello Gheddafi il 10% di azioni in cambio di 415 milioni di dollari, denaro fresco di cui la casa torinese aveva enormemente bisogno.

Gli Agnelli, una dinastia italiana

Giovanni Agnelli sr. si intrattiene con alcuni uomini, forse ingegneri e dirigenti della Fiat, nel campo dell'Aeronautica d'Italia a Torino, 1929
Giovanni Agnelli sr. al campo dell'Aeronautica d'Italia di Torino in occasione del volo Torino-Milano della Duchessa d'Aosta e dei Duchi delle Puglie, 1929
Vittorio Valletta e Gianni Agnelli nell'atrio del Palazzo dei Congressi durante una riunione di Confindustria, 1960
Gianni Agnelli seduto tra il pubblico all'assemblea generale della Confindustria, 1960
Gianni Agnelli e Marella salgono le scale di ingresso del teatro Eliseo a Roma per assistere al concerto di Frank Sinatra, 1962
Gianni Agnelli lascia l'Accademia della Guardia di Finanza dopo aver tenuto un intervento, 1984
Gianni Agnelli in auto dopo essere intervenuto a un convegno presso l'Accademia della Guardia di Finanza, 1984
Ritratto di Umberto Agnelli, anni '80
Gianni Agnelli con il figlio Edoardo, anni '80
Ritratto di Susanna Agnelli, anni '90
Giovannino Agnelli con Furio Colombo, 1996
Giovannino Agnelli in sella a una Vespa Piaggio, 1996
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La Fiat è la Juventus; la Fiat sono le macchine italiane, prima la maggior parte e poi proprio tutte. Infine la Fiat è il potere, gli aiuti di stato, la cassa integrazione sempre garantita, la costruzione di autostrade che finiranno per mortificare il trasporto su rotaia regalando ad automobili e camion un primato sconosciuto in qualsiasi altro luogo d’Europa.

Gli Agnelli, la Fiat e il potere

Mussolini e Giovanni Agnelli sr. conversano durante la presentazione di due esemplari della Balilla, 1932
Il presidente del Consiglio e ministro degli interni Antonio Segni incontra al Viminale Vittorio Valletta, presidente della Fiat, 1960
Gianni Agnelli e Paolo Cantarella presentano la nuova 500 Fiat a Giulio Andreotti e Nino Cristofori, 1991
Gianni Agnelli con Romano Prodi, anni '90
Umberto Agnelli con il presidente del Senato Carlo Scognamiglio, [1995]
Gianni Agnelli tra Paolo Cantarella e Giorgio Napolitano, [1997]
Gianni Agnelli con il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, fine anni '90
Gianni Agnelli con Carlo Azeglio Ciampi all'assemblea generale di Confindustria, fine anni '90
Gianni Agnelli con Walter Veltroni, [1997]
Gianni Agnelli con Nilde Iotti, anni '90
Gianni e Umberto Agnelli con Francesco Cossiga, inizo anni '90
Susanna Agnelli ministro degli esteri del governo guidato da Lamberto Dini, 1995
Giovannino Agnelli presenta a Romano Prodi la nuova Vespa della Piaggio, 1996
Gianni Agnelli tra Silvio Berlusconi e Cesare Romiti, anni '90
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