Salvador Dalì, un eccentrico surrealista

Il 23 gennaio del 1989 ci lasciava Salvador Dalì pittore surrealista tra i più geniali

Il 23 gennaio del 1989 moriva a Figueras, dove era nato 84 anni prima Salvador Dalì. Pittore, scultore si è dilettato anche di scrittura, fotografia e sceneggiatura.

Come emerge da questa breve selezione di cinegiornali conservati nell’Archivio Luce, Dalì si divertiva e sapeva divertire. Soprattutto era una persona dissacrante: fa una copia della Venere di Milo esposta al Louvre: “Ho trasformato la Venere di Milo pagana in un simbolo, anzi in un super simbolo cristiano“. Ciò attraverso dei cassetti dove, secondo il pittore, è possibile rimettere tutti i complessi religiosi.

In un’altra occasione arriva a una mostra di suoi lavori a cavallo di un elefante. Commenta il giornalista tra il divertito e l’infastidito: “Di buffonate non ne avrebbe bisogno, visto che è miliardario e che come bambino è un po’ cresciuto. La sua nuova trovata è quella di quadri profumati, ognuno con un’essenza diversa. Lo sospettavamo che volesse prenderci per il naso

Un ritratto di un rinoceronte allo zoo di Parigi e una visita a Bomarzo nel campo dei mostri concludono la serie.