Vittorio Bachelet, un omicidio alla Sapienza

Il 12 febbraio del 1980 un commando delle Brigate Rosse uccide Vittorio Bachelet

Il 12 febbraio del 1980 la follia omicida delle Brigate Rosse varca i cancelli dell’Università di Roma La Sapienza.

Vittorio Bachelet, già presidente dell’Azione Cattolica, giurista, docente universitario e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha da poco terminato una lezione e con la sua assistente Rosy Bindi si sta recando verso l’uscita della facoltà di Scienze Politiche. Viene affrontato da un commando terrorista che lo colpisce a morte e poi fugge.
Il giorno dei funerali il figlio Giovanni, allora venticinquenne, pronuncerà delle parole che raramente si ascoltano in frangenti di questo genere: “Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri“.

A parte le prime tre, risalenti agli anni Sessanta, le foto che pubblichiamo nella galleria qui sopra, appartengono al fondo Masterphoto e sono inedite nel nostro Archivio. Ci raccontano gli ultimi anni di vita di Vittorio Bachelet. Vicepresidente del CSM, prima con Giovanni Leone e poi con Sandro Pertini. Il giorno del suo omicidio, la gente attonita all’Università e poi la manifestazione unitaria del sindacato contro il nuovo omicidio delle Brigate Rosse.