Aldo Moro, via Fani, le Brigate Rosse

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 15 Marzo 2023

Per tutte queste ragioni, onorevoli colleghi che ci avete preannunciato il processo sulle piazze, vi diciamo che noi non ci faremo processare”.

Aldo Moro è sempre stato considerato un politico pacato. Anche per questo le parole pronunciate il 9 marzo del 1977 in Parlamento, durante una discussione sullo scandalo Lockheed, destarono scalpore e saranno certamente tornate in mente a molti suoi colleghi un anno dopo quando, la mattina del 16 marzo 1978, le agenzie di stampa iniziarono a battere la notizia che il presidente della Democrazia Cristiana era stato sequestrato dalle Brigate Rosse, che avevano ucciso i cinque uomini della sua scorta, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Domenico Ricci, e lo avevano portato nella "prigione del popolo" per sottoporlo a un "processo proletario".

Iniziano quel 16 marzo i 55 giorni più lunghi della storia dell’Italia Repubblicana, che termineranno il successivo 9 maggio quando i terroristi faranno ritrovare il cadavere dello statista pugliese dentro una Renault 4 rossa, parcheggiata nella centralissima via Caetani a Roma.

Via Fani poco dopo il rapimento dell'onorevole Aldo Moro

Via Fani poco dopo il rapimento dell'onorevole Aldo Moro

La macchina in cui viaggiava l'onorevole Moro crivellata di colpi

La macchina in cui viaggiava l'onorevole Moro crivellata di colpi

La macchina su cui viaggiava la scorta dell'onorevole Moro crivellata di colpi

La macchina su cui viaggiava la scorta dell'onorevole Moro crivellata di colpi

Curiosi e autorità in via Fani dopo il rapimento dell'onorevole Moro e l'uccisione degli uomini della scorta

Curiosi e autorità in via Fani dopo il rapimento dell'onorevole Moro e l'uccisione degli uomini della scorta

Autorità civili e militari vicino alla macchina su cui viaggiava l'onorevole Moro

Autorità civili e militari vicino alla macchina su cui viaggiava l'onorevole Moro

Un uomo cerca qualcosa sotto un'autovettura in via Fani

Un uomo cerca qualcosa sotto un'autovettura in via Fani

Una pistola sul selciato di via Fani, forse di uno degli agenti di scorta dell'onorevole Moro

Una pistola sul selciato di via Fani, forse di uno degli agenti di scorta dell'onorevole Moro

Una delle borse dell'onorevole Moro sul selciato di via Fani

Una delle borse dell'onorevole Moro sul selciato di via Fani

Le mogli dei poliziotti democratici durante la manifestazione indetta dopo il rapimento di Aldo Moro

Le mogli dei poliziotti democratici durante la manifestazione indetta dopo il rapimento di Aldo Moro

Un gruppo di persone con le bandiere della Democrazia Cristiana durante la manifestazione indetta dopo il rapimento di Aldo Moro

Un gruppo di persone con le bandiere della Democrazia Cristiana durante la manifestazione indetta dopo il rapimento di Aldo Moro

Uno striscione di Febbraio 74, gruppo politico in cui militava il figlio di Moro Giovanni, durante la manifestazione indetta dopo il rapimento del presidente democristiano

Uno striscione di Febbraio 74, gruppo politico in cui militava il figlio di Moro Giovanni, durante la manifestazione indetta dopo il rapimento del presidente democristiano

Un momento della manifestazione indetta in seguito al rapimento di Aldo Moro

Un momento della manifestazione indetta in seguito al rapimento di Aldo Moro

La delegazione del Partito Comunista Italiano con Berlinguer, Pajetta e Pechioli ai funerali degli uomini della scorta di Moro

La delegazione del Partito Comunista Italiano con Berlinguer, Pajetta e Pechioli ai funerali degli uomini della scorta di Moro

Una delegazione del movimento femminile della Democrazia Cristiana ai funerali degli agenti di scorta dell'onorevole Moro. Tra loro Giovanni Galloni

Una delegazione del movimento femminile della Democrazia Cristiana ai funerali degli agenti di scorta dell'onorevole Moro. Tra loro Giovanni Galloni

I funerali degli uomini della scorta di Aldo Moro

I funerali degli uomini della scorta di Aldo Moro

Il piazzala antestante il Verano pieno di gente per i funerali degli agenti della scorta di Aldo Moro

Il piazzala antestante il Verano pieno di gente per i funerali degli agenti della scorta di Aldo Moro

Aldo Moro in quel momento è, insieme a Giulio Andreotti, l’uomo politico più potente del paese. Di lui si parla apertamente come prossimo Presidente della Repubblica e proprio quel 16 marzo il Parlamento si appresta a votare la fiducia al nuovo governo guidato da Andreotti, governo fortemente voluto da Moro, contro molti dei suoi stessi compagni di partito: per la prima volta dal 1947 il Partito Comunista farà parte integrante della maggioranza. Malumori ci sono anche tra i comunisti ma il suo rapimento e il massacro degli uomini della sua scorta fanno passare in secondo piano tutti i dubbi che fino alla sera prima ancora aleggiavano tra i parlamentari: la Camera prima e il Senato dopo impiegano pochissimo tempo a votare la fiducia al governo Andreotti in modo da avere un esecutivo con pieni poteri in quelli che si preannunciano da subito come i giorni più difficili della storia della Repubblica.

Le foto, inedite sul portale dell'Archivio, fanno parte del fondo Masterphoto ancora in lavorazione

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