18 aprile 1948. Le prime elezioni politiche in Italia

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 10 Aprile 2018

Il 18 aprile del 1948, dopo tre mesi dall'approvazione della nuova Costituzione si vota per eleggere il primo parlamento dell'Italia Repubblicana. L'Italia che si appresta ad eleggere i suoi rappresentanti appare un paese profondamente diviso, specchio di una situazione internazionale, a soli tre anni dalla conclusione del secondo conflitto mondiale, molto deteriorata.

Da una parte la DC e i suoi alleati centristi; dall’altra il Fronte democratico popolare, che raggruppava al suo interno il PCI e il PSI. Le forze in campo si accusarono reciprocamente di voler privare il paese della libertà. Il Fronte accusava i democristiani di attuare una politica che avrebbe finito per impoverire tutti. I centristi sostenevano che una vittoria delle forze di sinistra avrebbe aperto le porte anche in Italia a un colpo di stato comunista, come era accaduto pochi mesi prima in Cecoslovacchia.

Enrico De Nicola, eletto Capo provvisorio dello Stato, posa con V.E. Orlando, Sforza, Saragat, De Gasperi e Gronchi, in una sala di palazzo Montecitorio
Enrico De Nicola, inquadrato tra Terracini e De Gasperi, assiste alla sfilata delle Forze di Polizia nell'ippodromo di Villa Glori
Togliatti assiste, insieme ad altre personalità e a due bambine, alla sfilata dei partigiani
De Gasperi al seggio elettorale
De Gasperi, Nenni, Scoccimarro ed altre personalità politiche davanti a palazzo Madama
Togliatti e la Iotti all'uscita di Montecitorio
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I risultati furono molto più netti di quello che si era immaginato alla vigilia: il Fronte Popolare si fermò al 31% mentre la Democrazia Cristiana da sola superò il 48% e con i suoi alleati centristi, arrivò a sfiorare il 55% dei suffragi. I Socialdemocratici, nati solo un anno prima da una scissione in casa socialista, presero il 7%. Entrarono nel nuovo Parlamento anche i monarchici e i rappresentanti di un partito, il Movimento Sociale Italiano, di chiara ispirazione fascista.

Seguirono mesi molto turbolenti che culminarono il 14 luglio nell'attentato contro il segretario del PCI Palmiro Togliatti, colpito da tre colpi di pistola mentre usciva da Montecitorio, sparati dal Antonio Pallante, studente di giurisprudenza fortemente anticomunista. Il paese precipitò sull'orlo di una guerra civile. La leggenda vuole che solo la vittoria di Gino Bartali al Tour de France, riuscì a ristabilire un po' di calma.

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