6 luglio 1944, bombe su Dalmine. Un’iniziativa in memoria

I bombardamenti alleati mettono in ginocchio le acciaierie Dalmine

Tratto dal documentario di Edmondo Cancellieri, Arterie d’acciaio, il video di apertura è stato girato nel 1953, nove anni dopo il 6 luglio del 1944 quando le forze alleate scaricarono su Dalmine 77 tonnellate di bombe che causarono 278 morti e circa 800 feriti e colpirono gravemente le acciaierie, gli aggiustaggi e le finiture e danneggiarono gravemente anche i laminatoi e gli uffici. Nove anni durante i quali la cittadina del bergamsco e le acciaierie ad essa legate seppero riprendersi velocemente e tornare a produrre.

La Fondazione Dalmine, con il comune di Dalmine, in un anno in cui l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid 19 ha costretto a ridurre drasticamente le cerimonie dal vivo, ha deciso di organizzare un evento, rigorosamente “social”, in memoria delle vittime del bombardamento del 6 luglio. Come si legge nel comunicato di presentazione la speranza è che  “questa data possa rappresentare anche oggi un nuovo spartiacque tra un momento di crisi e una nuova rinascita della città. Al fianco di Fondazione e Comune anche l’Associazione storica Dalminese, ISEC di Sesto San Giovanni, ISREC di Bergamo, Museo delle Storie di Bergamo e l’Archivio Storico Istituto Luce Cinecittà, che conserva quasi un secolo di memoria storica collettiva fissato in milioni di metri di pellicola“.

Vista l’impossibilità di fare attività in presenza – chiarisce Manuel Tonolini, coordinatore delle attività di Fondazione – abbiamo deciso di organizzare insieme all’amministrazione di Dalmine una maratona online sui nostri canali social, Facebook, Instagram e Twitter con gli hashtag #DalmineRicorda e #DalmineRicostruisce, che unisca immagini e video del nostro archivio insieme alle videointerviste ai dipendenti sopravvissuti a quei terribili attimi”.

Oltre al video che possiamo vedere qui sopra Istituto Luce Cinecittà sarà presente attraverso la condivisione di altri filmati tratti dal nostro archivio.

Qui sotto un’installazione che mostra il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino con immagini realizzate dagli operatori al seguito delle truppe statunitensi

Quello di Dalmine è uno dei tanti bombardamenti che l’Italia subì da parte delle truppe alleate.

Il 19 luglio del 1943, appena sei giorni prima che il Gran Consiglio del fascismo detronizzasse Mussolini, la capitale venne pesantemente colpita. Quartieri come San Giovanni, San Lorenzo, Tiburtino furono devastati. Le immagini di papa Pio XII a san Giovanni con le braccia allargate davanti alla popolazione colpita, sono diventate iconiche.

Altrettanto conosciute e significative le immagini del bombardamento che distrusse, nel febbraio del 1944, l’abbazia di Montecassino.

Nei Giornali Luce immediatamente successivi al 25 luglio, quelli che furono chiamati i cinegiornali badogliani, si mostrano le distruzioni su Roma e altre città, ma non si pone mai l’accento, come avveniva precedentemente, sulle responsabilità degli anglo americani, quasi a preparare la popolazione all’armistizio, che verrà firmato l’8 settembre. Sembrava la fine della guerra, ma dovettero passare ancora lunghi mesi di distruzioni e stragi perché si arrivasse al cessate il fuoco e alla Liberazione dai nazi fascisti.