Gene Hackman si raccontaIn questa intervista di metà anni Ottanta l'attore americano parla di sé, degli inizi della sua carriera, dei generi e dei personaggi che predilige e della scelta di registi e sceneggiature 28 Febbraio 2025 PRIMO PIANO A metà degli anni Ottanta Gene Hackman, scomparso oggi a 95 anni insieme alla moglie, la pianista Betsy Arakawa, è all’apice della sua carriera. Ha già interpretato una quarantina di film, a partire da Lilith – La dea dell’amore di Robert Rossen del 1964 a proposito del quale ricorda che durante una scena andò dal regista chiedendogli se poteva mangiare durante una scena, senza rendersi conto che avrebbe dovuto continuare a farlo tutte le volte che quella veniva ripetuta, come puntualmente avvenne.Ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista nel 1972 per il film Il braccio violento della legge che gli valse anche il Golden Globe.Nell’intervista, conservata nel fondo di Mario Canale inizia parlando della sua vita, dei cinque anni trascorsi in Marina e dei lavori più disparati fatti prima di diventare attore ma sempre con la consapevolezza che quella sarebbe stata la sua strada.L’attore che maggiormente lo ha influenzato all’inizio della sua carriera è stato Marlon Brando. I primi ruoli interpretati erano essenzialmente da caratterista. Poi progressivamente è passato a fare il protagonista con un processo quasi naturale che non gli ha creato particolari difficoltà. Questa sorta di gavetta gli ha consentito di acquisire conoscenze e sicurezza in sé stesso.Hackman si è cimentato nei generi più svariati e sostiene di non averne uno preferito. Dice di aver sempre scelto i copioni in base al personaggio che interpreterà: gli piace cambiare o quanto meno alternare i diversi ruoli. Ha interpretato pochissimi film comici ma non sa spiegarsi il motivo. Forse, suggerisce, in America per fare film comici devi avere l’aspetto del comico e lui probabilmente non lo ha.La sceneggiatura in linea di massima ha un’importanza fondamentale nella decisione se accettare o meno una proposta, anche più del regista. Certo, dice, ci sono delle eccezioni: se lo chiamassero Francis Ford Coppola, per il quale nel 1974 ha interpretato La conversazione, Ingmar Bergman o Federico Fellini, lavorerebbe anche senza aver letto il copione.Oltre a quelli già citati Hackman ha interpretato molti film che hanno fatto la storia del cinema americano: da Frankenstein Junior a Superman, da Mississippi Burning con cui vinse l’Orso d’argento a Berlino nel 1989 a Gli spietati che nel che nel 1993 gli valse il secondo Oscar come miglior attore non protagonista, fino a Due candidati per una poltrona, ultimo film interpretato nel 2004 prima di ritirarsi definitivamente dalle scene.
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