Il 1° maggio del 1947, la festa e la strage

Da Roma a Firenze da Torino si festeggia in tutta Italia. A Portella della Ginestra invece i banditi di Salvatore Giuliano sparano sui lavoratori lasciando sul selciato 14 lavotatori

La festa dei lavoratori del 1947 è la prima che si festeggia nell’Italia da meno di un anno repubblicana e da poco più di due nuovamente libera e democratica. Dovrebbe essere un giorno di festa e di rivendicazione e così è in quasi tutta la penisola. Non a Portella della Ginestra, a Piana degli albanesi, dove i banditi di Salvatore Giuliano irrompono armati durante la manifestazione facendo una strage tra i lavoratori: alla fine si conteranno 14 morti e 27 feriti.

La festa dei lavoratori affonda le sue radici sul finire dell’Ottocento. In Italia fu ufficializzata nel 1891 e festeggiata fino all’avvento del Fascismo il 1 maggio. In Archivio sono presenti un paio di filmati precedenti il Ventennio: il primo si apre con immagini mute, corredate di didascalie, riguardanti una manifestazione di lavoratori, svoltasi a Genova negli anni ’10, con la partecipazione dell’anarchico Errico Malatesta.

Il secondo invece testimonia la manifestazione per la giornata del lavoro che si tenne nel 1913 ad Andria e Corato.

Salito al potere Mussolini decise di anticipare la festa in concomitanza con il Natale di Roma. Dal 1924 quindi la ricorrenza cadde sul 21 di aprile, come dimostra la galleria qui sopra.

Al termine della seconda guerra mondiale, già dal 1945, la festa dei lavoratori tornò a svolgersi il primo maggio.

Dal 1950 sono presenti in Archivio una trentina tra cinegiornali, documentari e repertori, l’ultimo dei quali è del 1986, in concomitanza con il centenario della ricorrenza.