Ingrid Bergman, una svedese tra Hollywood e l’Italia
Nascere e morire nello stesso giorno è una curiosità, quasi un aneddoto che non capita a molti. È successo ad Ingrid Bergman, nata il 29 agosto del 1915 e morta lo stesso giorno di 67 anni dopo, il 1982.
Il primo cinegiornale in cui incontriamo l'attrice svedese è del 1937: ha 22 anni ed è tra gli ospiti del pranzo natalizio che l'industria cinematografica svedese offre in onore del divo americano Bob Taylor in visita a Stoccolma.
La ritroviamo dodici anni più tardi a Parigi mentre riceve il premio come migliore attrice straniera.
Nel 1949 è in Italia: dopo aver visto Roma città aperta e Paisà aveva scritto a Roberto Rossellini chiedendogli se aveva qualche ruolo per lei. Il regista la guida a Stromboli dove saranno girate le riprese dell'omonimo film con la Bergman protagonista.
Ingrid Bergman nell'Archivio fotografico del Luce
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Inizia una delle storie d'amore più seguite da giornali e rotocalchi dell'epoca: nel 1950 la Bergman e Rossellini si sposano: avranno tre figli, Robertino e le gemelle Isabella e Isotta, e gireranno insieme altri film tra i quali Europa 51, Viaggio in Italia e Giovanna d'Arco al rogo che i due porteranno anche a teatro.
Nel 1956 torna a Hollywood dove interpreta da protagonista Anastasia, che le vale il premio Oscar; nel 1958 gira Indiscreto e nel 1961 Le piace Brahms?
Nel frattempo la storia con Rossellini è giunta al termine. Seguiranno le consuete code giudiziarie per l'affidamento dei figli che i cinegiornali non mancheranno di seguire.
La Bergman dirada nel tempo gli impegni cinematografici. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo Assassinio sull'Orient Express del 1974, Nina, del 1976, Sinfonia d'autunno, diretta dal suo connazionale e omonimo Ingmar Bergman del 1978 e in ultimo, nel 1982, Una donna di nome Golda, biografia della politica israeliana Golda Meir.