Juan Peron, il populista descamisados

Dopo quasi nove anni di presidenza, il 16 settembre del 1955 Peron venne deposto da un colpo di stato militare

Juan Domingo Perón nasce nel 1895. Nel 1944 è il vicepresidente di Edelmiro Julián Farrell. L’anno successivo sposa Eva Duarte insieme alla quale diede vita alla sua creatura politica, il movimento Giustizialista, che sopravvisse a entrambi se ancora adesso il peronismo è uno degli attori principali della vita politica argentina.

Il movimento voleva rappresentare una terza via tra capitalismo e socialismo, un populismo che cercava di unire socialismo e patriottismo. Molti videro nel peronismo più di una somiglianza con il fascismo italiano, somiglianza che Peron negò sempre pur non nascondendo le sue simpatie per Mussolini.

Peron venne eletto presidente per la prima volta nel 1946 e fu confermato nel 1951 con più del 60% dei voti. Alcune scelte ne accelerarono la perdita di popolarità a cominciare dalla rottura con la chiesa cattolica. Anche la morte della moglie gli alienò parecchie simpatie fino al golpe militare del settembre 1955, la cosiddetta Revolución Libertadora, che lo costrinse all’esilio.

Tornò in Argentina nel 1973 quando venne eletto nuovamente presidente. Caratterizzò questa seconda fase del suo potere spostandosi sempre più a destra. Il 1° luglio dell’anno successivo Juan Peron morì colpito da un infarto. Gli successe la sua terza moglie, Isabelita Peron, che restò al potere fino al 1976 quando fu anche lei deposta da un golpe militare guidato da Jorge Rafael Videla che instaurò una delle più sanguinarie dittature del Sud America.