La prima Presidente

Dopo 34 anni di storia repubblicana, il 20 giugno 1979, per la prima volta una donna, Nilde Iotti, diventa Presidente della Camera
Onorevoli colleghi, con emozione profonda vi ringrazio per avermi chiamato col vostro voto e con la vostra fiducia a questo compito così ricco di responsabilità e di prestigio. Voi comprenderete, io credo, la mia emozione […] per essere la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire una delle più alte cariche dello Stato. Io stessa, non ve lo nascondo, vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita“.
Con queste parole il 20 giugno del 1979 Nilde Iotti si sedeva, prima donna, sullo scranno più alto di Montecitorio. Solo tre anni prima Tina Anselmi era stata nominata ministro, pure in quel caso la prima volta
In fatto di parità di diritti l’Italia non può certo essere considerata un paese all’avanguardia. Le donne votarono per la prima volta nel 1946 e in più di 70 anni abbiamo avuto 12 presidenti della Repubblica tutti rigorosamente uomini e 31 presidenti del Consiglio di cui solo l’ultima, Giorgia Meloni, nominata nel settembre del 2022, donna. La presidenza del Senato, seconda carica dello stato, è stata assegnata ad una donna, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per la prima volta lo scorso anno.
Per questo l’elezione di Nilde Iotti alla presidenza della Camera segna una data importante per la storia italiana. È una donna, ha fatto la Resistenza, è comunista ed è stata la compagna di un uomo sposato, il segretario del PCI Palmiro Togliatti. Per tutti questi motivi la sua elezione suscitò molte polemiche. In seguito, con la sua correttezza e la sua preparazione, la nuova presidente seppe conquistare tutti, tanto che venne confermata anche nelle due successive legislature, restando sullo scranno più alto di Montecitorio fino al 22 aprile 1992.