L’invasione dell’Albania

La mattina del 7 aprile 1939 una squadriglia di torpediniere arriva a Durazzo. L'Italia fascista inizia l'occupazione del paese balcanico

Chiamata dai patrioti albanesi, costretta a difendere i cittadini italiani minacciati e aggrediti da bande armate, l’Italia fascista ha messo fine alla intollerabile situazione. Le truppe italiane, rapidamente imbarcate a Brindisi, hanno salpato per l’Albania“.

Con queste parole tratte dal documentario Occupazione italiana in Albania, prodotto dall’Istituto Luce, viene annunciato con la consueta enfasi e toni trionfalistici l’inizio dell’operazione che porterà l’Italia fascista ad occupare il paese balcanico. Il litorale albanese è sotto controllo e non sembrano trapelare movimenti di resistenza se si esclude uno sparuto gruppo di rivoltosi, secondo le parole del giornalista: “Bande di ex reclusi liberati e armati per ordine di retroguardia tentano di ostacolare l’ondata dei primi scaglioni, costringendo le nostre unità e le nostre truppe a una breve reazione di fuoco. Il tentativo è stroncato. I pochi rivoltosi si affidano alla generosità dei soldati italiani“.

La campagna militare fu molto breve: già il 12 aprile il parlamento albanese votò la deposizione di re Zog e l’unione del paese all’Italia offrendo a Vittorio Emanuele III la corona.