10 giugno 1940, Mussolini trascina l’Italia in guerra

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 9 Giugno 2020

Nel 1954 Italo Calvino pubblica un racconto, L'entrata in guerra. Il 10 giugno 1940 due giovani si recano al mare dove incontrano e corteggiano una ragazza. Tornando in città scoprono che l'Italia è in guerra.

Prendendo spunto da questo scritto, nel 2014 Roland Sejko, nell'ambito del progetto 9x10 Novanta, avvalendosi delle immagini dell'Archivio, racconta la giornata particolare di questi giovani: loro entrano nell'età adulta, l'Italia in un conflitto che, immaginato breve da Mussolini, la prostrerà per cinque anni, cambiandone definitivamente il volto.

La dichiarazione di guerra alla Francia e alla Gran Bretagna

"La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano"

Il 10 giugno del 1940, dal balcone di Piazza Venezia, con le celebri parole ai "Combattenti di terra, di mare, dell'aria", il duce annuncia l'entrata dell'Italia nel secondo conflitto mondiale.

Mussolini era realmente convinto che la Germania nazista avrebbe vinto la guerra in breve tempo. Su queste basi, e su una sopravvalutazione drammatica delle forze armate italiane, trascinò il paese in una tragedia infinita che, di fatto, segnerà l'inizio della fine del suo regime. Curiosamente sempre il 10 giugno, ma di sedici anni prima, con il rapimento e l'uccisione di Giacomo Matteotti, il regime fascista aveva iniziato a smantellare le ultime parvenze di democrazia ancora presenti nel paese.

Ci vorranno però tre anni di disastri bellici, di morti e infine di bombardamenti a tappeto sulle principali città italiane, per convincere Vittorio Emanuele III a liberarsi di Mussolini, dopo che il Gran Consiglio del fascismo, nella seduta del 25 luglio 1943, lo aveva sfiduciato.

L'8 settembre, la liberazione di Mussolini dal Gran Sasso e la formazione della Repubblica Sociale Italiana e poi infine la Liberazione, anche grazie a quanti aderirono alla Reistenza, segnarono la fine dell'Italia fascista e di lì a pochi mesi, il 2 giugno 1946, anche della Monarchia, troppo compromessa con il fascismo per sopravvivergli.

La dichiarazione di guerra a colori: il trailer

La dichiarazione di guerra
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