Quando del caldo si rideva

Un cinegiornale del 1959 ci racconta con toni ironici e leggeri le alte temperature che si registravano nelle città italiane

Arriva l’estate e con lei il caldo torrido. Ma siamo nel 1959 ed è ancora possibile ridere del clima. Il tono del cinegiornale è scherzoso e a battute si alternano battute: “Con questo caldo anche i vecchi sono bruciati, come la gioventù” oppure “Se con il nuovo codice della strada gli automobilisti irresponsabili rischiano di andare agli arresti, il posteggiatore rischia, dal canto suo, di andare arrosto“. Per concludere poi con il classico uovo che si frigge in una padella sul davanzale di un balcone e con una gallina che fa uova direttamente sode.

In genere sono tutti i cinegiornali di quel periodo che mantengono questo tono. Il caldo, tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta era solamente fastidioso e al contrario di come doverosamente si fa oggi, non si parlava di crisi climatica, crisi che rischia di mettere in serio pericolo il futuro dell’umanità. Non si percepiva il pericolo che un uso sconsiderato delle risorse naturali avrebbe creato alle generazioni future.

Le foto della galleria fanno parte del fondo Masterphoto, ancora in corso di lavorazione, e risalgono agli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Colpiscono soprattutto perché sono inimmaginabili al giorno d’oggi sia perché controlli e maggior rispetto per i monumenti impedirebbero di usarli come piscine, sia perché non basterebbe mettere i piedi dentro le fontane di Roma per trovare sollievo alle temperature che affliggono il nostro paese e l’Europa tutta in queste ore.