Sabina Guzzanti una comica tra il surreale e l’impegnato

Auguri a Sabina Guzzanti, una vita tra varietà, televisione e cinema

Sabina, Corrado e Caterina Guzzanti tre fratelli, tutti attori e tutti con una forte propensione per il comico. Una comicità che nel suo caso, come in quello di suo fratello, si accompagna spesso a una feroce satira politica.

L’attrice romana inizia a lavorare sul finire degli anni Ottanta prima in teatro e poi in alcuni film: I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio e I cammelli di Giuseppe Bertolucci, entrambi del 1988.

Il successo e la notorietà arrivano però nel 1989 con La TV delle ragazze, accanto a Syusy Blady e Lella Costa. Seguirono altri programmi sempre su quella fucina di novità che fu in quegli anni Rai 3: Avanzi, Tunnel, Pippo Chennedy Show e L’Ottavo nano. Celebri le sue imitazioni di Moana Pozzi, Massimo D’Alema a Silvio Berlusconi.

Il filo conduttore di tutte queste trasmissioni era la presentatrice, Serena Dandini, che, come vediamo nel servizio in apertura, la intervista, o meglio prova a intervistarla, nel 1988 sul set del film di Bertolucci. Sono entrambe molto giovani e quello che offrono è un vero e proprio saggio di comicità surreale.

Con il trascorrere degli anni la Guzzanti ha accentuato la sua polemica politica: ha diretto alcuni film e documentari nei quali ha molto creduto, da Viva Zapatero e Le ragioni dell’Aragosta fino a La trattativa.