Paola Cortellesi, attrice e regista da record

Gli esordi dell'attrice romana nel film di Carlo Mazzacurati A cavallo della tigre

Paola Cortellesi compie 50 anni e il regalo più grande glielo sta facendo il pubblico di tutta Italia che sta affollando le sale cinematografiche dove è in programmazione il suo primo film come regista, C’è ancora domani. L’esordio come attrice risale invece al 2000 quando interpretò Dalia in Chiedimi se sono felice di Aldo Giovanni e Giacomo.

Identificata spesso come attrice comica, grazie a successi quali Maschi contro femmine, Come un gatto in tangenziale e La befana vien di notte, non ha in realtà disdegnato ruoli drammatici o quanto meno ironicamente amari come quelli interpretati in Due partite, Scusate se esisto o Figli.

Nel 2002 Carlo Mazzacurati, all’apice della sua carriera, la vuole come protagonista del film A cavallo della tigre insieme a Fabrizio Bentivoglio. In questa intervista la Cortellesi ne parla a Mario Canale. Racconta che si è trattata di un’esperienza che avrebbe potuto essere molto impegnativa, perché il suo personaggio è molto sfaccettato, ma che grazie alla squadra con cui ha lavorato, si è risolta in una passeggiata: “Carlo era già uno dei miei registi preferiti quindi lavorare con lui è stato proprio un bel regalo. E lo stesso vale per Fabrizio“. Poi si diffonde sul suo personaggio, un po’ naif, dice, e parla del suo primo incontro con Mazzacurati.

In seguito la Cortellesi parla della sua esperienza in televisione: è stato faticoso ma anche molto soddisfacente, perché ha scelto di lavorare con persone a cui vuole bene e di interpretare ruoli coerenti con le sue scelte. “Mi piace quello che faccio in TV e mi diverte ed è tutt’altra cosa rispetto a quello che faccio al cinema, come è diverso lavorare a teatro con la mia compagnia. Però è bello poter fare più cose, non dover per forza scegliere che sarebbe come togliersi non delle possibilità ma proprio delle gioie, delle passioni”.

La conclusione, su sollecitazione di Canale è tutta sul cinema italiano: “Ci sono delle cose becere che con amo, delle commediacce costruite a tavolino su gag un po’ volgari un po’ pesanti. Mi piace invece il ritorno alla commedia sofisticata, sulla falsa riga di quanto sta avvenendo negli Stati Uniti“.