Salvatore Piscicelli, il cinema e Napoli

Un ricordo del regista napoletano a un anno dalla scomparsa

Nel 1987, in occasione dell’uscita di Regina, rilascia un’intervista, conservata nel Fondo Canale, nella quale affronta diversi argomenti tra i quali la rappresentazione di Napoli nei suoi film: “Io sono nato in provincia di Napoli, ho studiato a Napoli e ho vissuto a Napoli fino ai 20 anni e sono profondamente legato alla cultura napoletana, cultura nel senso più profondo e antropologico del termine. Quando ho cominciato a fare cinema sono partito dal presupposto che uno deve cominciare a raccontare le cose che conosce meglio. Quando ho girato Immacolata e Concetta l’ho girato nei luoghi della mia infanzia. Con i tre film successivi mi sono avvicinato sempre più al cuore della città. Napoli è la città più filmabile di questo paese, basta che piazzi una cinepresa in una strada e giri. È un po’ come New York. Non credo che ci siano altre città in Italia che abbiano questa evidenza così straordinaria per il cinema. Il rischio con Napoli è lo stereotipo. Se uno riesce ad andare oltre, la città resta il più straordinario scenario di cinema che si possa immaginare in questo paese“.

Scomparso il 21 luglio del 2024, Salvatore Piscicelli, ha sempre avuto un rapporto quasi viscerale con Napoli. Il suo film di esordio, Immacolata e Concetta, l’altra gelosia, è del 1979 e, prendendo spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Pomigliano, sua città natale, porta sullo schermo, tra i primi, la storia dell’amore tra due donne in un ambiente degradato e arretrato dove la cosa suscitava scandalo. Il film ebbe un notevole successo e ottenne diversi riconoscimenti tra i quali il Premio France Culture al miglior film a Cannes, l’International Jury special Prize a Locarno e il Nastro d’argento a Ida Di Benedetto come miglior attrice protagonista.

Seguirono altri 8 lungometraggi da Le occasioni di Rosa del 1981 a Vita segreta di Maria Capasso del 2019.