Il compleanno di Massimo

Archivio Storico Luce Timeline, di redazione, 19 Febbraio 2024

Il 19 febbraio del 1953 nasceva Massimo Troisi. Inedite sul portale dell'Archivio le parole di Vincenzo Mollica, giornalista e critico cinematografico, per ricordarlo. Intervistato nel 2009 racconta del suo incontro con l'attore napoletano: "Era un divertimento reciproco perché avere la fortuna di potere intervistare Massimo Troisi era proprio un grande privilegio, perché ti divertiva sempre, come Roberto Benigni. Tu arrivi lì e loro con la loro fantasia ti regalano sempre una sorpresa che finisce sempre in una risata. Quindi per un giornalista è il massimo di quello che si possa sognare".

Seguono aneddoti, alcuni divertenti, come quando Troisi nella casa nuova spiega che la cucina è il suo vero ufficio e altri che rivelano la passione dell'attore per il suo lavoro, come quando racconta di aver letto Il postino di Neruda di Antonio Skármeta e di averne comprato immediatamente i diritti per farne un film, che poi sarà il suo ultimo.

Mollica conclude dicendo che "Quando manca una persona come Massimo Troisi si spegne qualcosa, nel tuo universo personale e poi nell'universo del mondo dello spettacolo. Però nel mio universo personale si è spenta la sua umanità. Quella che nella mia memoria vive con più forza è la sua grande arte ma anche la tenerezza della sua umanità. Io non posso raccontare degli episodi perché sono molto personali e quindi è bene che se ne vadano via con me. Però lui mi ha dato prova di una grandissima amicizia, di un'amicizia vera, con una sensibilità, una capacità di percezione, un'attenzione alle persone veramente rara".

Istituto Luce Cinecittà ha un feeling profondo con Massimo Troisi, di cui il 19 febbraio ricorrono i 70 anni della nascita. Nel 2019, a 25 anni dalla sua scomparsa, gli venne dedicata una grande mostra presso il Teatro dei Dioscuri che ebbe un clamoroso successo di pubblico e dalla quale è tratto il video qui sotto, nel quale, attraverso le sue parole e le scene tratte da alcuni set, viene raccontato il grande attore napoletano.

La mostra venne poi portata in altre parti d'Italia, prima a Milano e nel 2021, dopo i rinvii dovuti alla pandemia, finalmente nella sua Napoli.

Anna Pavignano, compagna di vita per un tratto e sempre sua amica e sceneggiatrice, in un'intervista concessa agli organizzatori della mostra di Roma, lo ricordò con queste parole: "Lui era un poeta senza definirsi tale. Anche scherzando, anche facendo battute sia nella vita che nello spettacolo, aveva una sua poesia; vuol dire che aveva un’eleganza, aveva una capacità di sintesi, aveva un senso dell’armonia… Tutte cose che stanno dentro la poesia e non necessariamente sono una professione di poeta. Lui sicuramente era un poeta Massimo, era Massimo il poeta".

Unite a queste altre di Gianni Minà forniscono un ritratto preciso del grande attore napoletano: "Massimo Troisi era un essere umano leggero, lieve, forse stonato in un’epoca e in una società dello spettacolo dove imporre la propria presenza, essere arroganti, è il comportamento di moda. Massimo sapeva stare al mondo rendendo gradevole la vita dei suoi amici della gente che gli era cara senza sfiorare mai gli altri con le sue angustie".

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