28 dicembre 1908, la terra trema
Il 28 dicembre del 1908, alle 5.20 del mattino, un forte terremoto di magnitudo 7.2 e un successivo maremoto colpiscono le città di Messina e Reggio Calabria. La devastazione è totale, il 90% degli edifici è crollato, le vittime sono circa 95 mila. Le vie di comunicazione sono tutte interrotte e non funzionano né telegrafi né telefoni. Si tratta del più grave disastro naturale di tutti i tempi accaduto in Europa.
I soccorsi arrivarono relativamente presto. I primi a prestarli, nelle ore successive alla catastrofe, furono marinai russi, italiani e inglesi, cui si devono le immagini del documento di apertura, rieditate e musicate a cura della Redazione dell'Archivio.
La successiva ricostruzione andrà molto a rilento. Le baracche continueranno a far parte del panorama del capoluogo siciliano per decine e decine di anni.
L'Italia è zona sismica. Quello di Messina fu il primo di una serie di terremoti che martoriarono il nostro paese nel secolo scorso. Seguirono le Vulture, zona limitrofa all'Irpinia, nel 1930 e poi la Calabria, l'Italia centrale, la zona etnea, l'Irpinia nel 1962, il Belice, Tuscania e infine dopo il terremoto del Friuli, nel 1976, quello che a oggi rimane uno dei più tragici eventi sismici abbattutisi sull'Italia: il terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980.
Vedi anche
- Maggio 1976, in Friuli la terra trema
- L’Irpinia, l’Italia e i terremoti
- Si inaugura la nuova Cattedrale di Messina, 1929
- Terremoto nel Vuture, 1930
- Come si registra un terremoto, 1934
- Terremoto in Italia centrale, 1950
- Terremoto nella zona etnea, 1952
- Messina, ricordate le vittime del terremoto di cinquant’anni fa, 1959
- Irpinia, soccorsi ai terremotati, 1962
- Terremoto in Sicilia, 1968
- Le conseguenze del terremoto a Tuscania, 1971
- Il terremoto in Friuli, 1976
- La terra trema in Campania, 1980